
Alcuni immigrati nel centro di accoglienza di Poggio a Caiano
Prato, 24 agosto 2018 - È giallo sui numeri contenuti nel dossier pubblicato dalla Corte dei conti, che aveva scelto Prato - oltre a Treviso, Avellino e Reggio Calabria - per una serie di verifiche a campione sull’utilizzo dei finanziamenti pubblici destinati ai richiedenti asilo. La scorsa primavera - come raccontato mercoledì da La Nazione - i giudici contabili avevano pubblicato una radiografia per numeri e voci di spesa, incrociati agli esiti dei controlli effettuati dalla Guardia di Finanza nel 2017, sulle strutture di prima accoglienza del territorio (esclusi gli Sprar). Questo documento, però, non è mai stato consegnato alle cooperative che si occupano dell’accoglienza in città.
«Sono numeri che non ci tornano», spiega Nicoletta Ulivi, responsabile dell’accoglienza per Coop 22, che parla anche a nome delle altre cooperative, ovvero Pane & Rose, consorzio Astir e Alice. «Ci tengo a precisare che abbiamo fornito tutti i bilanci e tutti i costi di ogni servizio. Forse la prefettura non li ha trasmessi in maniera dettagliata, ma noi abbiamo consegnato tutto quello che ci è stato richiesto».
Non solo: «In seguito all’ispezione non abbiamo avuto nessun esito», dice Ulivi. E anche su questo aspetto ci sono dei punti interrogativi, in quanto il dossier si chiude con la richiesta alla prefettura di comunicare alla stessa Corte dei conti e al Parlamento «le misure consequenziali adottate» e di farlo entro sei mesi da quando è stata pubblicata la relazione, ovvero entro settembre. I dati in questione si riferiscono alla situazione del 2016.
«In quell’anno abbiamo consegnato tutti i dati di riferimento e da allora non ci è stato richiesto più niente, tranne alcune integrazioni riferite alla parte normativa», spiega Ulivi. A destare sorpresa sono anche i dati relativi alla capacità ricettiva. Nel fascicolo, Pane & Rose risulta la più capiente con 224 posti, a seguire Coop 22 con 153. Eppure alla responsabile accoglienza della struttura questo dato non torna. «Coop 22 ha una capacità di accoglienza maggiore rispetto a Pane & Rose.
E poi un conto è la capacità ricettiva, un altro è quante persone vengono realmente ospitate in un preciso momento. Per cui, con i dati che ha fornito la Corte dei conti, diventa difficile calcolare con esattezza il potenziale fatturato giornaliero di ogni cooperativa». Coop 22 si dice comunque disponibile a fornire tutti i dati aggiornati.
«Non abbiamo nessun problema a comunicare i nostri numeri. Sia quelli relativi al 2016 che quelli più attuali. Anzi, a settembre, al rientro dalle ferie, sarà nostra premura fare chiarezza». Sulla questione si è esprime anche Patrizia Ovattoni, segretario provinciale della Lega Nord: «Le associazioni che operano nel ramo dell’accoglienza devono, nel rispetto dei contribuenti, rendicontare puntualmente tutte le spese. Già da tempo chiediamo controlli per fare chiarezza, visto e considerato che si tratta di soldi di cittadini onesti che pagano le tasse. Pretendiamo che le cooperative adesso diano il puntuale rendiconto di tutte le spese effettuate per l’accoglienza».