Milano Unica, è l’ora della ripresa. Assalto pratese al salone del tessile

Il mercato è stagnante, ma la fiera lombarda potrebbe segnare la svolta per la seconda parte dell’anno

Milano Unica, è l’ora della ripresa. Assalto pratese al salone del tessile

Milano Unica, è l’ora della ripresa. Assalto pratese al salone del tessile

La frenata del tessile nel primo trimestre 2024, dopo un negativo 2023, non toglie le speranze al distretto pratese, presente con 119 espositori sui 700 a Milano Unica, la 39ª edizione in corso fino a oggi negli spazi di Rho Milanofiera. In vetrina le collezioni autunno/inverno 2025-26, che hanno attirato l’interesse di buyers principalmente di provenienza internazionale: almeno il 70% dei visitatori, fanno sapere gli imprenditori, sono stranieri, provenienti da Europa e Usa, disattendendo un po’ l’aspettativa di un’affluenza massiccia dal Far East. L’alta affluenza di visitatori registrata fin dall’apertura è stata una iniezione di fiducia, anche se per molti imprenditori bisogna attendere la primavera 2025 per vedere la ripresa.

I primi due giorni hanno mostrato con chiarezza come Milano Unica sia cresciuta puntando a proposte di qualità per una clientela sempre più selezionata a caccia di prodotti in equilibrio fra tradizione, innovazione e sostenibilità, ma anche di un buon rapporto qualità-prezzo. Un’identità che MU si è andata costruendo, grazie anche all’apporto dei pratesi (Maurizio Sarti, ceo di Faliero Sarti è invitato permanente al Comitato di presidenza della fiera lombarda) e che ha strappato lo scettro alla fiera d’Oltralpe, Première Vision, alla quale una settimana fa hanno partecipato solo 18 aziende provenienti dal distretto. Una nuova prospettiva che ha consentito ai pratesi di compiere maggiori investimenti sugli spazi espositivi alla kermesse milanese, mettendo in mostra la parte migliore e in modalità innovative.

Così, c’è chi negli stand ha creato allestimenti che evidenziano l’artigianalità della produzione e le nuove frontiere dello smaltimento dei rifiuti tessili. Tra le novità allo stand della Fortex di Roberto Rosati troviamo lo spazio dedicato al progetto Wetex con l’ultimo ritrovato: gli scarti tessili non più riciclabili sono stati trasformati in prodotti per il packaging. Da Wetex, rete di aziende pratesi, la fiera milanese avrà per la prossima edizione una moquette riciclata, realizzata dal riciclo dei campioni tessili in mostra nell’area tendenze. Lo stand di Manteco, invece, è affollato da visitatori che si soffermano alla Manteco Experience Area a vedere la nascita di un tessuto dalle mani degli artigiani impegnati a una minifilatura.

A ciò si aggiungono i progetti ideati per sostenere la competitività sui mercati, battendo le future disposizioni europee in materia di tracciabilità dei prodotti tessili. Cinque aziende della filiera hanno adottato un Digital Textile Passport, presentato a Milano: il Lanificio Bigagli, il Lanificio Fortex, il Lanificio Fratelli Balli, il Lanificio Mario Bellucci e la Manifattura Tessile Risaliti. Alla Beste si parla di recupero del gap generazionale e MU è l’occasione per lanciare l’open day del 18 luglio al Beste Hub in cui presentare i corsi per modellisti e prototipisti di Craft-Mi, realizzati con Mita Academy e Pin. Una nota che può aprire una discussione sulla necessità di posticipare la data della fiera giunge da Riccardo Bruni di Lyria: "Per chi fa tessuto donna sarebbe meglio spostare la data a inizio settembre".

Sara Bessi