REDAZIONE PRATO

Milano unica, si parte. In campo 95 imprese

Oggi parte la fiera a Rho. Sarti: "Ora è necessario un nuovo impulso"

Maurizio Sarti

Maurizio Sarti

Via a Milano Unica: 95 imprese in campo da oggi a Rho. "Questi appuntamenti fieristici si collocano in un momento in cui il tessile italiano, e non solo italiano, necessita veramente di un nuovo impulso - commenta Maurizio Sarti, coordinatore del gruppo Produttori di tessuti della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord, oltre che componente il Comitato di presidenza di Milano Unica -. Veniamo da un 2024 complicato e siamo consapevoli che l’auspicata svolta del 2025 difficilmente si verificherà nella prima parte dell’anno. La forza delle aziende pratesi sta nella capacità di proporre prodotti che possono stimolare l’aspirazione del consumatore a qualcosa di nuovo e originale. Ma il fattore prezzo è e rimane decisivo ed è viceversa un punto di debolezza che ci accomuna a tutti i produttori italiani della moda come di altri settori: fondamentali voci di bilancio, primi fra tutti i costi energetici, ci penalizzano anche rispetto ai concorrenti europei".

I primi segnali per le fiere imminenti "che vengono dai clienti, soprattutto esteri, sono positivi", aggiunge il presidente di Pratotrade Giovanni Gramigni. Buona la spinta da Pitti Uomo che fa sperare in una ripresa di interesse per la moda nella sua accezione migliore "quella che è coerente con il livello delle nostre produzioni". Questo rinnovato gusto per il bello, assieme all’ormai conseguito esaurimento dell’overstocking che ha così pesantemente condizionato le ultime stagioni, "fanno ben sperare per il tessile pratese". Indubbiamente comunque Nel 2024 la produzione complessiva di tessuti pratesi è scesa in volume del -5,8% (dati Centro studi di Confindustria Toscana Nord). Riguardo alle destinazioni estere dei tessuti pratesi, i primi mercati di sbocco per importanza sono stati paesi europei comunitari: ancora in prima posizione la Spagna con il 10,1% del totale (anche se in ulteriore calo, del -13,3%, sul 2023); seconda la Germania (9,8% dell’export 2024) e terza la Francia con l’8,4% di quota, in arretramento come la Germania; quarta la Romania (-18,4%, con una quota del 6%), paese dove si effettuano operazioni di confezionamento anche per conto di aziende di altri paesi. A seguire gli Stati Uniti con una crescita che sfiora il 30%, il Portogallo anch’esso in lieve crescita (+2,6), e poi Marocco, Turchia e Regno Unito tutti in contrazione.