REDAZIONE PRATO

Milano Unica va I clienti ci sono Resta la prudenza "Mercato cambiato"

Imprenditori soddisfatti dopo il primo giorno: "Meglio di Parigi. Ma la stagionalità non c’è più". Negli stand compratori da Usa e Asia .

Milano Unica va I clienti ci sono Resta la prudenza "Mercato cambiato"

L’edizione numero 37 di Milano Unica segna il lancio di un nuovo approccio: tutti i campioni esposti presentano caratteristiche di sostenibilità. Si allarga inoltre lo spazio dedicato alle proposte per la donna, caratterizzato dalla sobrietà di materiali ipertecnici ed essenziali. In fiera debutta anche la prima sezione dedicata al metaverso con un format a stanze realizzato in collaborazione con Pwc Italia. Non delude le aspettative il salone del tessile e degli accessori d’alta gamma per abbigliamento con oltre 560 aziende espositrici delle quali 95 provenienti dal distretto, più due imprese collegate al settore (Duesse e Barig Nastri).

Americani, coreani, cinesi e tanti italiani: la platea di possibili clienti regala sorrisi agli espositori, parte dei quali reduci da una Première Vision sotto tono che non ha entusiasmato fino in fondo i pratesi. Del resto la kermesse milanese è diversa da quella parigina dove sono presenti molti più stand con prodotti di diverse gamme. La Prato tessile affine al segmento del lusso trova invece in Milano Unica una risposta più adeguata in termini di clientela.

Maurizio Sarti, della Faliero Sarti, da tempo ha fatto la scelta di lasciare Parigi: "La fiera sta andando bene anche se siamo alle battute iniziali – spiega –. Il mercato post Covid è comunque stravolto e anche le fiere non so capire quanto valore possono continuare ad avere in futuro". Sarti parla di un mercato completamente rivoluzionato rispetto al 2019: è sparita la stagionalità tipica del distretto. "Lavoriamo sull’invernale, sull’estivo e sull’invernale del prossimo anno – aggiunge l’imprenditore –. Non sappiamo più che cosa chiede il cliente, quindi siamo qui in fiera con un ventaglio di prodotti che abbraccia tutte le stagioni". Anche sulle fantasie c’è cautela: le collezioni proposte sono meno eccessive, con prevalenza di colori a tinta unita e proposte dal gusto più pulito. Unico imprescindibile dettaglio ormai irrinunciabile è la sostenibilità: non esiste campione presentato dalle aziende pratesi che non sia creato nel rispetto dell’ambiente e a basso impatto. Sostenibilità creativa, tracciabilità, circolarità e innovazione costante sono ormai valori aggiunti e acquisiti dal distretto pratese presente a Milano.

"Dopo una partenza un po’ lenta nel pomeriggio abbiamo lavorato bene con molti più coreani, cinesi, americani e ovviamente tanti italiani di alto livello rispetto alle ultime edizioni di Milano Unica", commenta Francesco Marini di Marini Industrie. "Il livello degli espositori è alto vicino al nostro standard. Milano Unica sta acquistando importanza probabilmente anche perché è una fiera più raggiungibile dal punto di vista logistico".

Tra i prodotti più richiesti ci sono in questa edizione le pregiate fibre dell’alpaca e cashmere rigenerato che è il punto di forza per l’inverno di Marini Industrie: "Proponiamo tessuti jacquard molto ricercati dal punto di vista estetico, lavorati con particolari tecniche che mostrano le nostre qualità, competenze e la nostra storia. Del resto l’offerta per essere alta deve avere contenuti alti", aggiunge Marini. Presente in fiera anche il sindaco di Montemurlo e presidente della Provincia Simone Calamai, mentre oggi sarà la volta del sindaco Biffoni.

"Un segnale di vicinanza verso il mondo produttivo – dice Calamai –. Ho trovato un buon clima e un bel movimento. Aziende che sono eccellenze a livello internazionale e rappresentano esempi virtuosi in tema di sostenibilità ambientale e transizione ecologica. Un vero orgoglio".

Soddisfatto per le presenze, con allo stand clienti orientali, Vincenzo Cangioli: "Per ora tutto bene, vediamo la seconda giornata", dice. Alte aspettative da Milano anche per la Inwool Jersey di Stefano Cannalunga: "Abbiamo visto orientali, americani e importanti clienti italiani che chiedono qualità elevata. Siamo fiduciosi anche se il risultato concreto delle fiere si potrà vedere solo a dicembre". La fiera milanese piace anche a Cannalunga: "Lo dico da sempre che sarebbe opportuno fare un’unica fiera a Milano e abbandonare il resto – conclude – è un’esposizione di qualità cresciuta negli anni rispetto rispetto a Parigi che abbraccia una clientela diversa e più varia".

"C’è stata molta gente – aggiunge Marco Mantellassi di Manteco – quindi il bilancio al momento è positivo. Sono tornati con piacere cinesi e giapponesi che erano mancati a causa del Covid e che rappresentano un bacino importante per il Made in Italy. Puntiamo molto sulla lana vergine a basso impatto, molto rivoluzionaria perché coniuga il lusso alla sostenibilità realizzata con materie prime altamente selezionate".

"Si sono aperte le danze – chiude Fabrizio Tesi di Comistra – Purtroppo nei primi mesi del 2023 si sono sommati gli effetti dei ticket energetici, della crisi, della situazione geopolitica che si stanno riflettendo in parte sulle produzioni. Il nostro punto di forza sono i prodotti ottenuti da fibre rigenerate, che oggi hanno un enorme valore".

Silvia Bini