
Minacce ai tifosi pratesi in un video Derby con la Pistoiese a porte chiuse
Niente spettatori per colpa di un video di minacce ai tifosi biancazzurri sui social. Il derby fra Pistoiese e Prato sarà sicuramente più triste senza il sostegno delle due tifoserie. Decisione presa dal prefetto di Pistoia, Licia Donatella Messina, che ha scelto di far giocare a porte chiuse l’incontro che si svolgerà questa sera (fischio di inizio alle 19.45) al "Marcello Melani" di Pistoia per motivi di ordine pubblico.
Porte chiuse imposte, insomma. Ma perché? La decisione è arrivata ieri in seguito alla pubblicazione, su vari social e piattaforme internet, di un video nel quale un uomo (già identificato dalle forze dell’ordine pistoiesi, denunciato) mostrava - si legge direttamente nel provvedimento - "centinaia di cubetti di porfido accatastati fuori della propria ditta adiacente alla linea ferroviaria". L’uomo nel video invita i tifosi della Pistoiese "a recarsi sul posto il giorno della partita per lanciarli nel momento del passaggio del treno con a bordo i circa 600 tifosi del Prato previsti" allo stadio. Il video è circolato circolato in rete e si è diffuso tra gli ambienti ultras delle tifoserie "con conseguente inasprimento dei commenti relativi allo svolgimento dell’incontro", sottolinea ancora la prefettura. Non solo, nella stessa serata, continua la nota, "sono stati denunciati atti intimidatori da parte di persone non identificate che hanno lasciato sul posto (vicino alla ditta adiacente alla ferrovia, ndr) un segnale della propria presenza". Insomma, meglio evitare rischi, a fronte della nota rivalità fra le due tifoserie. Profondamente rammaricato il presidente del Prato, Stefano Commini: "Nella gara di andata al Lungobisenzio, risultato a parte, abbiamo vissuto momenti coinvolgenti, bellissime coreografie sugli spalti e cori, grazie alla grande collaborazione e sinergia che si è instaurata fra le società, gli organi preposti alla pubblica sicurezza e i tifosi stessi – ricorda –. Nella gara di andata, con quasi 3.000 persone presenti, tutto è stato gestito ottimamente. Prendiamo atto delle motivazioni contenute nel provvedimento, ma non possiamo far altro che rimanere basiti di fronte ad un epilogo del genere, perché il comportamento antisportivo e scellerato di un singolo va a penalizzare migliaia di appassionati e potrebbe addirittura diventare un precedente rischioso per negare le trasferte in qualsiasi campionato".
Molto più duro il direttivo della Curva ferrovia Matteo Ventisette, che non ha digerito la conferenza stampa di ieri mattina nella quale i dirigenti della Pistoiese hanno annunciato di voler cercare un altro impianto per disputare il match, prima del provvedimento della prefettura. "Non ci sono parole per definire la pagliacciata a cui abbiamo assistito. Solo rabbia per la totale mancanza di rispetto nei confronti di chi per giorni ha preparato nei minimi dettagli questa trasferta, per i tanti soldi spesi per allestire una coreografia degna di Prato, nei confronti di chi ha chiesto permessi al lavoro. Non è per un video girato da un poveraccio o per un lucchetto a un cancello che si vieta una trasferta per motivi di ordine pubblico. Non siamo stupidi. Per motivi di ordine pubblico non si cerca un altro impianto il giorno prima della partita. Non è che forse quello di Pistoia non è a norma?".
L.M.