Sentenza ribaltata in Corte di Appello per un nigeriano di 26 anni accusato di aver tentato di uccidere la coinquilina a cui aveva fatto avance sessuali. L’uomo era stato condannato nel luglio 2022, in abbreviato, a quattro anni e 8 mesi per tentato omicidio. In quell’occasione, però, il gup lo aveva assolto dalla accusa di tentata violenza sessuale. Adesso, l’Appello ha ribaltato la sentenza. Lo straniero, assistito dall’avvocato Antonio Bertei, è stato assolto dal tentato omicidio, reato che è stato riqualificato in minacce aggravate, ed è stato condannato a un anno e 4 mesi per tentata violenza sessuale.
I fatti risalgono alla fine del 2020 quando i carabinieri intervennero in un appartamento di via Valla su richiesta di una donna, originaria del Camerun di 35 anni che si è costituita parte civile nel processo. La donna e il nigeriano condividevano la casa insieme ad altre persone quando una sera scoppiò un violento litigio in cucina. Il nigeriano afferrò un coltello e lo puntò in faccia alla donna gridandole "ti uccido". Fu grazie all’intervento di un’altra coinquilina che la situazione non degenerò. All’arrivo dei carabinieri la donna raccontò delle continue avance del nigeriano e, soprattutto, di un episodio violento quando lui la scaraventò sul letto impedendole di muoversi. Da qui la doppia imputazione. Il nigeriano venne assolto dalla tentata violenza sessuale in quanto per il giudice di primo grado "la condotta dell’imputato ebbe una brevissima durata", si trattò insomma solo di "un approccio". La Procura ha fatto appello e ieri è arrivata, a sorpresa, la sentenza che ha rovesciato la situazione.