REDAZIONE PRATO

"Mio figlio accoltellato in strada, sembrava la fine" L’insegnante che si batte contro la violenza

Maria Luisa Iavarone ha scritto un libro per raccontare l’aggressione e per aiutare tutte le vittime di agguati

Maria Luisa Iavarone è insegnante all’istituto universitario di Napoli. Tra famiglia e lavoro ha condotto una vita serena fino al giorno dell’aggressione al figlio Arturo. L’abbiamo accolta a scuola (nella foto) e ci ha parlato del suo libro "Il coraggio delle cicatrici". La storia è una di quelle che troppo spesso capitano a Napoli (e non solo): un assalto insensato, un’esplosione di violenza, ragazzini incoscienti che agiscono come i camorristi dei film. Il figlio di Maria Luisa viene colpito con un coltello e rimane a terra in una pozza di sangue. Era dicembre 2017. Poteva essere la fine, invece è stato un nuovo inizio. L’associazione "ARTUR", fondata da questa coraggiosa donna, contrasta la violenza minorile e si chiama così in onore del figlio, vittima della baby gang che lo ha accoltellato, procurandogli ferite che lo segneranno per tutta la vita. Ma le cicatrici più profonde sono invisibili, scolpite nella mente e nel cuore. Non si può non rimanere colpiti dalla sofferta vicenda di Maria Luisa né dalle varie forme di violenza. Queste spesso sono condotte dai giovani verso i coetanei e sono aiutati anche dagli smarthphone. Un esempio: in crescita è il revenge porn, che consiste nel condividere sul web foto e video per vendicarsi del partner, minacciandolo e impaurendolo.