
Le deputate La Porta (Fdi) e Mazzetti (FI) con Guarini (Museo Tessuto)
dall’inviata
"Prato è questa. Questa è la nostra grande bellezza". E’ un po’ questa la sintesi del grido che si è alzato ieri dalla conferenza stampa che si è tenuta alla Camera dei Deputati per la presentazione della mostra ’Prato città fabbrica di tessuti e cultura’. Non un assolo, beninteso. Un grido corale che arriva in un momento complicato per il distretto produttivo – la crisi morde forte – e dopo settimane in cui Prato sulle tv nazionali è finita più per le sue ombre che per le sue luci: il distretto parallelo, quello cinese con le sue storiche e ampie sacche d’illegalità. Un pugno nello stomaco per chi sa che Prato è soprattutto tanto altro. E allora raccontarlo diventa impellente. "Oggi, grazie a un lavoro di squadra, portiamo in Parlamento il nostro distretto che può essere allo stesso tempo fabbrica di tessuti, di economia circolare e di cultura. Vogliamo gridare all’Italia quello che è Prato. Noi oggi presentiamo un modello partecipativo pubblico-privato che parla di impresa ma anche di cultura. Le aziende sono parte integrante della nostra identità. Siamo qui con due istituzioni della città, il Museo del tessuto e Balli il lanificio", le parole della sindaca Ilaria Bugetti nella giornata di Prato a Roma. Che, guarda lo scherzo del destino, arriva proprio nella giornata di Roma a Prato: ieri c’era in città una delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta del Senato sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Si è percepita, nella capitale, l’urgenza di raccontare il distretto che lavora bene. "Abbiamo scelto, in maniera trasversale e corale, di portare a Roma la Prato virtuosa, che produce – le parole della deputata di Fratelli d’Italia Chiara La Porta – Portare un ‘pezzetto’ del nostro territorio, scrigno e produttore di Made in Italy, raccontare il nostro distretto sano e legale, rispetto ad una narrazione troppo spesso caratterizzata da una cronaca negativa, è per noi un orgoglio. Due binari paralleli da portare avanti con forza insieme: il binario trasparente che è quello della valorizzazione del distretto tessile virtuoso, cuore del nostro tessuto economico, dall’altra parte combattere quello parallelo, illegale e corrotto, che non permetteremo continui a connotarci in maniera impropria".
"Saranno la nostra cultura del lavoro e il nostro saper faread aiutarci a superare uno dei momenti più complessi per la nostra città", ha aggiunto Erica Mazzetti presentando la mostra che ha raccontanto anche un’azione di sistema. Un modello partecipativo pubblico-privato in cui Comune, Museo del Tessuto e aziende del territorio collaborano con l’obiettivo di valorizzazione e promuovere il distretto tessile più grande d’Europa. Lo ha riconosciuto anche la ministra del Turismo Daniela Santanché: "Dobbiamo promuovere l’idea dell’impresa culturale e della cultura d’impresa, poiché rappresentano un patrimonio unico che racconta la storia e l’innovazione della nostra Nazione – le sue parole a commento dell’iniziativa pratese –. Queste realtà, tessendo un racconto di passione, creatività e impegno, permettono ai turisti di scoprire il legame tra il mondo del lavoro, il territorio e la cultura. Il progetto del Distretto Industriale di Prato, presentato oggi alla Camera dei deputati, ne è proprio un esempio chiaro e virtuoso".
Giuseppe Moretti, vicepresidente del Museo del Tessuto, ha sottolineato il motore che sa generare imprese anche di cultura: "La passione. E’ un onore essere in questa prestigiosa", ha detto", ricordando il compleanno speciale del Museo che spegne 50 candeline. Ha ricordato il cuore operoso di Prato Dalila Mazzi, presidente della Camera di Commercio: "Questa è un città spesso raccontata male e questo ci dispiace. Questa può essere l’occasione per cominciare a raccontare la Prato storica. Ci sono criticità da combattere, inutile negarlo. Ma il distretto tessile è soprattutto quello che abbiamo sentito oggi". E che ora ha un pezzetto della sua storia anche nella capitale.