FRANCESCA TASSI
Cronaca

Mobilitazione per San Bartolomeo Rinascono gli affreschi dell’oratorio

Partiti gli interventi di recupero dell’abside e dell’altare maggiore compromessi dal tempo e dall’umidità. "Piccolo gioiello che deve tornare fruibile a tutti". Il chiesino da due anni è diventato ’Luogo del cuore Fai’.

di Francesca Tassi

Nuova vita per gli affreschi trecenteschi dell’oratorio di San Bartolomeo in via Cava. Sono partiti, e si completeranno in un anno, gli interventi di recupero della zona absidale e dell’altare maggiore in muratura affrescati sulla fine del XIV secolo da Francesco di Michele e Arrigo di Niccolò. Un nuovo importante tassello si incastra nella storia del recupero del chiesino dedicato a San Bartolomeo, fatto edificare dai Guazzalotti e diventato nel 2018 "Luogo del cuore Fai", ottenendo un successo perfino inaspettato, classificandosi al terzo posto in Toscana e al ventiseiesimo in Italia.

Finalmente grazie anche al contributo di 12.000 euro messi nel piatto dal Fai torneranno a splendere i colori dell’originale altare a trittico dipinto ad affresco che ha di lato una inconsueta nicchia prospettica con oggetti liturgici, forse uno dei primi esempi di natura morta nella storia dell’arte, e le pitture murarie dell’abside con le immagini dell’Annunciazione e di Santa Maria egiziaca. "La grande mobilitazione delle persone per questo piccolo gioiello pratese – dice Rosita Galanti Balestri, presidente Fai Toscana – dimostrano quanto stia a cuore il suo recupero e quanto sia importante completarlo per rendere questo patrimonio fruibile da tutti". Anche per questo durante i lavori sarà possibile, a partire dal prossimo autunno, partecipare alle visite guidate a cantiere aperto. Il progetto di restauro è stato seguito e coordinato dall’Ufficio diocesano per i beni culturali, il progetto è di Monica Cecchi, in accordo con la Soprintendenza. Il costo dei restauri è di 29.700 euro, coperti per la parte restante dalla parrocchia di San Giusto e dalle risorse messe a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio. "Nonostante il periodo difficile non abbiamo rinunciato a sostenere la cultura - sistiene il presidente della Fondazione Franco Bini – Per l’oratorio abbiamo impegnato 30.000 euro negli ultimi due esercizi". Compromessi dal tempo, dall’umidità e dai precedenti interventi, gli affreschi saranno restaurati da Daniela Valentini e Grazia Ventura. "Alla fine degli anni ‘70 sono stati utilizzate tecniche invasive e non sono stati rimossi bene i materiali apposti nei secoli precedenti - dicono - L’urgenza del restauro è fondamentale per evitare di perdere particolari unici". Gli interventi sulle pitture murarie sono la parte finale dell’importante recupero complessivo dell’oratorio (unico esempio di tardogotico nel territorio pratese) iniziato già lo scorso anno e che ha interessato le mura, la copertura, gli infissi e gli apparati lapidei e che ha convogliato i finanziamenti della Cei (che ha contribuito con i fondi dell’otto per mille), della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, di Confartigianato Imprese Prato e della parrocchia di San Giusto. "L’iniziativa consolida il legame affettivo della comunità con i beni artistici del territorio", commenta don Renzo Fantappiè, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi.