LAURA NATOLI
Cronaca

Moc, appuntamento fra un anno. "Vergogna, ora voglio denunciare"

La donna deve eseguire una densitometria ossea lombare ma con la ricetta "non urgente" del medico il primo posto libero è il 10 settembre 2024. "Ho diritto di fare l’accertamento in tempi ragionevoli"

Esami medici (Foto repertorio)

Esami medici (Foto repertorio)

Prato, 21 settembre 2023 – Un anno per prenotare una Moc. Passi che non c’era l’"urgenza" ma se il medico decide che l’esame è necessario "questo dovrebbe essere eseguito in tempi ’congrui’ e non di certo dopo un anno".

Non fa una piega il ragionamento della signora che ha ottenuto l’appuntamento per eseguire una "densitometria ossea lombare" il 10 settembre 2024 all’ospedale Santo Stefano. "Non volevo credere ai miei orecchi – dice la signora Annamaria su tutte le furie – Ho fissato l’appuntamento presso il cup di una farmacia.

Quando ho detto l’esame che dovevo fare, la farmacista ha subito storto il naso. Non capivo che cosa volesse intendere e allora ho chiesto spiegazioni. Mi ha anticipato che per prendere un appuntamento quei tipi di esame è piuttosto difficile trovare posto. Poi ha controllato sul computer e ha avuto la conferma: 10 settembre 2024. La visita l’ho fatta il 14 settembre scorso, è una vergogna".

Alla signora non è stata data possibilità di scegliere altri posti dove andare a fare l’esame. "Non mi interessava Prato per forza, ma la farmacista mi ha detto che non c’era disponibilità da nessun’altra parte – aggiunge – La mia dottoressa non ha scritto che era ’urgente’ perché non sempre gli esami devono essere ’urgenti’. Non sono in barella ma l’analisi la devo fare e un anno mi sembra un tempo inaccettabile". Per curiosità, Maniscalchi ha anche chiesto se ci fosse possibilità di farla a pagamento.

«Chiaramente erano disponibili tutti i posti che volevo – spiega Maniscalchi – ma io ho preso lo stesso l’appuntamento per l’anno prossimo. Ho la documentazione che lo certifica. Inoltre mi sono informata sui costi. L’esame a pagamento costa sui 50 euro, con il ticket 32. Quale sarebbe la differenza? Ci vogliono spingere verso la sanità privata? E chi non può permetterselo?". La signora ha deciso di mantenere l’appuntamento finché resisterà con i dolori.

"Ho un anno di tempo per sfissarlo, la mia protesta deve valere per tutte quelle persone che si rassegnano e preferiscono pagare piuttosto che metterci la faccia. Io, invece, la faccia ce la metto eccome e voglio denunciare. Non si può continuare a tagliare sulla sanità, abbiamo il diritto di curarci. Porterò avanti la mia battaglia per tutte quelle che persone che accettano questa situazione senza dire nulla. Inutile sostenere che le liste di attese non sono lunghe, la mia esperienza ne è la dimostrazione".

L.N.