REDAZIONE PRATO

Moda e agricoltura: "Il cotone made in Italy. Esempio da valorizzare"

Lo ha detto l’onorevole La Porta (Fdi) partendo dal progetto Itaco, materia prima coltivata in Puglia da Beste. Il ministro Foti: "Risorse per il distretto" .

Lo ha detto l’onorevole La Porta (Fdi) partendo dal progetto Itaco, materia prima coltivata in Puglia da Beste. Il ministro Foti: "Risorse per il distretto" .

Lo ha detto l’onorevole La Porta (Fdi) partendo dal progetto Itaco, materia prima coltivata in Puglia da Beste. Il ministro Foti: "Risorse per il distretto" .

Prato è il primo polo tessile in Italia e in Europa: le risorse non mancheranno. Lo ha detto il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Tommaso Foti, presente ieri al Beste Hub per il convegno la "Moda italiana che verrà, tra agricoltura, ricerca, innovazione e sostenibilità", nato dalla collaborazione di Beste, del Cnr, di Crea e di Efi. Distretto importante ma anche con tanti problemi a partire dalla concorrenza sleale. "La concorrenza sleale è un problema che necessita di interventi abbastanza drastici perché se noi consentiamo che si produca, senza rispetto delle regole, è evidente che creiamo delle distonie al mercato", ha affermato in margine all’iniziativa "Anche se noi dobbiamo stare su un livello qualitativo alto – ha aggiunto – è vero che la componente lavoro e la componente materia prima diventano determinanti. Al tempo stesso stesso dobbiamo intervenire drasticamente per quanto riguarda la concorrenza sleale".

Non a caso il convegno si è svolto al Beste Hub, spazio dell’azienda pratese che ha compiuto una scelta coraggiosa nel solco della qualità, decidendo di dare vita al progetto del cotone italiano. "Beste insieme a Coldiretti e al centro di ricerca ha messo a punto un progetto meraviglioso – sottolinea Chiara La Porta, deputato pratese di Fratelli d’Italia – che può divenire modello di produzione di eccellenza e di futuro anche di altre materie prime. Si tratta, ed è stata proprio la fonte di ispirazione per dar vita alla giornata pratese di oggi, di ‘Itaco’, il primo cotone prodotto e poi lavorato in Italia, che vede la coltivazione in Puglia, una prima parte della lavorazione a Bergamo e quella finale a Prato".

La Porta ha definito il progetto "straordinario, da valorizzare e che può divenire un modello per altre forme di produzione, dal lino, alla seta, fino alla lana merinos". Del resto "i nostri centri di ricerca hanno un valore prezioso, sono fonti continue di scoperte ed innovazione, ed il loro metodo, se messo a sistema, come il nostro governo sta facendo, ed esportato, ad esempio, in territori che sono svantaggiati o in aree interne, può garantire occupazione e produzione di materie prime che assumerebbero anche un maggiore valore economico – ha aggiunto – Si tratta di un circuito virtuoso che noi, come istituzioni, dobbiamo valorizzare, per garantire, come ha sottolineato anche il ministro Foti, alle future generazioni, maggiori possibilità non solo occupazionali nel nostro paese".

La Porta ha assicurato che "recepiremo, come commissione Agricoltura, gli importanti spunti ed esigenze arrivati da questa giornata di confronto". In videocollegamento anche il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra: "Gli studenti di oggi saranno i lavoratori di domani ed è doveroso coinvolgere i giovani nei processi di conoscenza delle dinamiche che riguardano settori di eccellenza per il made in Italy quali la moda e l’agricoltura. Made in Italy per le nuove generazioni deve significare il simbolo della conoscenza che affonda le radici nella nostra storia del saper fare con qualità".

Sa.Be.