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Montale, l’inceneritore non chiude: "Basta fumi nel nostro territorio"

Il sindaco Calami interviene dopo le proposte di ammodernare l’impianto. "No al sistema di incenerimento"

Montale, l’inceneritore non chiude: "Basta fumi nel nostro territorio"

Arriva come un doaccia fredda la proposta di un "ammodernamento" dell’inceneritore di Montale. Le tre proposte presentate nei giorni scorsi dal Cis spa, la società proprietaria dell’impianto di cui sono soci i tre comuni di Montale, Agliana e Quarrata, sul futuro del termovalorizzatore, due per un ammodernamento del termovalorizzatore e una per la riconversione in un impianto per i fanghi civili, hanno subito alimentato la discussione politica. La prospettiva dell "ammodernamento" dell’impianto appare come una netta virata rispetto alla "chiusura e riconversione" chiesta più volte da sindaci e consigli comunali della piana. Più volte pubblicamente è l’amministrazione comunale ha affermato che l’inceneritoee di Montale sarebbe dovuto essere chiuso entro il 2023, è anche quanto stabilisce una mozione del consiglio regionale della Toscana. Montemurlo in comune con l’inceneritore ha il territorio di ricaduta dei fumi. Dopo le ultime notizie uscite circa il futuro dell’inceneritore di Montale, il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, interviene ed esprime con forza l’auspicio che le amministrazioni comunali competenti, proprietarie dell’impianto, proseguano nella direzione della riconversione dell’impianto allo scopo di superare l’attività di incenerimento. Il Comune di Montemurlo non è tra i proprietari dell’inceneritore di Montale ma l’impianto è vicinissimo al proprio confine. "Il nostro territorio in questi anni ha già dato il suo contributo in termini ambientali - dice Calamai -. Non siamo contrari a questo tipo di impianti e tecnologie, ma, sulla base di questo concetto territoriale, dopo decenni di attività auspichiamo che le amministrazioni coinvolte vogliano andare verso una riconversione dell’impianto.

Il Comune di Montemurlo mantiene inalterata la propria posizione e chiede che venga abbandonata l’attuale tecnologia e si porti a compimento il ciclo dei rifiuti locali con altre modalità che oggi la tecnologia come alternativa all’incenerimento". Il sindaco Calamai sottolinea che "esistono soluzioni alternative nell’ambito della pianificazione del ciclo dei rifiuti in una logica di economia circolare, in piena adesione con la normativa europea". Nel 2019 il sindaco Calamai e l’assessore all’ambiente Alberto Vignoli avevano scritto alla Regione per far inserire nel piano regionale di gestione dei rifiuti e dei siti inquinanti, la chiusura o la riconversione del termovalorizzatore di Montale.