REDAZIONE PRATO

Montemurlo Eldorado del lavoro, disoccupazione ferma al 7 per cento

Numeri record in confronto alla media italiana che è al 12,5%

Il sindaco Lorenzini con Ezio Esposito titolare dell'Ecocentro

Prato, 9 febbraio 2016 - L’Eldorado del lavoro. E’ il caso del distretto industriale di Montemurlo nato intorno agli anni ‘60 che sta vivendo uno dei suoi momenti migliori a discapito della vicina Prato che negli ultimi sette anni sta perdendo fior fior di industrie. A rendere appetibile l’area montemurlese ha contribuito in maniera determinante una bretellina di pochi chilometri capace di collegare in una manciata di minuti la zona produttiva con l’autostrada e le maggiori arterie cittadine. La politica messa in atto dalla giunta guidata dal sindaco Mauro Lorenzini, al suo secondo mandato, ha iniziato dare i suoi frutti. Gli effetti principali sono arrivati direttamente nelle tasche delle famiglie montemurlesi che registrano uno dei più bassi tassi di disoccupazione italiani. A Montemurlo l’asticella si ferma al 7 per cento ben cinque punti sotto la media nazionale che è stabile al 12,5.

Più aziende più famiglie che lavorano. Un assunto semplice che ha guidato i passi del sindaco Lorenzini impegnato nella semplificazione burocratica, il miglioramento della viabilità e la lotta all’illegalità economica così da scongiurare la nascita di una nuova Chinatown. Una scelta politica che ha portato benessere nel comune di piedi della Rocca se è vero che rispetto al passato, sono aumentati del 4 % i residenti che adesso presentano la dichiarazione dei redditi.

Dati alla mano Montemurlo è un comune che cresce nella staticità del resto d’Italia dove soltanto nell’ultimo periodo si registrano dei timidi segnali di ripresa. La tenuta economica è provata anche dalle società manifatturiere che tra chiusure e aperture negli ultimi anni non hanno sempre chiuso in pareggio. Per rendersi conto che l’economina gira basta andare nella zona industriale di Oste dove tra camion, autoarticolati e muletti sembra davero di fare un tuffo nel passato. Si stima che mediamente siano 50mila i veicoli che ogni giorni transitano dalla Nuova Proviciale Montalese arteria di collegamento con l’area delle fabbriche montemurlesi.

Al contrario dei Macrolotti di Prato dove l’avanzata cinese ha inquinato i prezzi degli immobili, a Montemurlo drappi rossi e lanterne non se ne vedono. Le poche imprese gestite da cittadini orientali sono ben integrate e quasi scompaiono nella totalità del tessuto economico. Non un fattore non di second’ordine per molti imprenditori che negli ultimi anni hanno scelto di migrare verso Montemurlo. Big del tessile e non solo che non senza rammarico, si sono trasferiti dando vita ad un fenomeno di massa che tradotto in numeri è pari a 60mila metri quadrati di fabbricati industriali appena costruiti o in via di costruzione e tutti occupati. Una fame di edifici che non si vedeva da tempo e che comunque non soddisfa le esigenze del mercato se è vero che l’ultimo screening effettuato dal Comune di Montemurlo con la collaborazione della Camera di commercio di Prato non dà risultati per immobili vuoti di circa 2mila metri a Montemurlo su un totale di 1 milione e 400 mila metri quadrati di capannoni.

Per fortuna la lungimiranza del primo cittadino ha fatto sì che le industrie scegliessero come alternativa per produrre benessere un comune nella provincia di Prato.