Moriconi, nuovo direttore: "Vedo tante potenzialità. La mia sfida: le scuole e l’arte contemporanea"

Nato a Lucca, vive a Poggio e insegna alle medie. Ha esposto anche al Pecci "Polemiche? Le lascio a chi le ha fatte. Mi interessa la crescita del Museo" .

Moriconi, nuovo direttore: "Vedo tante potenzialità. La mia sfida: le scuole e l’arte contemporanea"

Moriconi, nuovo direttore: "Vedo tante potenzialità. La mia sfida: le scuole e l’arte contemporanea"

"Il Museo Soffici e del ‘900 italiano ha grandi potenzialità, ancora inespresse e il nuovo anno sarà all’insegna della valorizzazione delle opere non conosciute". Sono le prime valutazioni di Mauro Moriconi (nella foto), neo direttore del museo che già prima di iniziare a lavorare, si è trovato coinvolto in una aspra polemica politica fra opposizione e maggioranza. Chi è Mauro Moriconi? Vive a Poggio a Caiano, è nato a Lucca nel 1980 e dopo il diploma al liceo artistico si è trasferito a Firenze dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti. Dal 2003 al 2004 ha vissuto e lavorato a Lisbona, continuando gli studi accademici. Rientrato a Firenze si è laureato, iniziando ad esporre in Italia e all’estero opere realizzate anche con tecniche diverse. Nel 2015 viene selezionato dal Centro Pecci per la mostra TU35. Nel 2020 presenta per la prima volta la serie Tondo alla galleria Studio 38 di Pistoia e nel 2022 alcune sue opere vengono installate sull’arco dell’amicizia a Kiev, durante i primi bombardamenti russi e sulla Torre Azadi a Teherani. Insegna alle scuola medie Convenevole di Prato.

Perché ha deciso di partecipare al bando del Comune per la direzione del Museo?

"Perché sono molto legato a Poggio e considero da sempre il Museo Soffici una perla nel panorama artistico dell’area pratese con grandi potenzialità. I miei studi hanno poi sempre riguardato molto da vicino gli artisti del ‘900"

Quali sono secondo lei i punti di forza del museo?

"il Museo ha diversi punti di forza, su cui fare leva per una sua ulteriore valorizzazione. Prima di tutto la grandezza artistica di Ardengo Soffici, poi la collocazione del museo negli spazi delle Scuderie Medicee, che crea un confronto continuo con il polo culturale della città, rappresentato dalla biblioteca e dalle sale espositive, infine la contiguità con i giardini della Villa Medicea, da valorizzare all’interno di un percorso di visita congiunto. Da non dimenticare che il Museo custodisce una opera originale di Pablo Picasso".

Ha già qualche idea?

"Quest’anno cercherò di far conoscere appieno le potenzialità di questo museo partendo proprio dalle scuole: vorrei che gli studenti di ogni scuola fossero incuriositi dal Museo e si avvicinassero all’arte attraverso di esso. Mi occuperò della promozione del Museo a partire da Poggio e dall’area pratese e di raggiungere un pubblico più vasto possibile attraverso i canali social. Un obiettivo sarà rafforzare la rete con altri musei e valorizzare le opere d’arte ancora non sufficientemente conosciute".

Qual è il filo che unisce Soffici all’arte contemporanea?

"La connessione tra il museo di Soffici e l’arte contemporanea, che è il mio ambito artistico, sta proprio nella visione d’avanguardia tipica degli artisti del ‘900, e nella posizione di rottura di questi ultimi rispetto ai loro predecessori: questo è un aspetto che permea in profondità anche il modo di fare arte degli artisti di arte contemporanea. Mi piacerebbe unire questi due mondi in una possibile mostra futura".

Ci sono state molte polemiche sulla gestione della selezione del direttore. Che idea si è fatto della vicenda?

"Le polemiche le lascio a chi ha le ha fatte. A me interessano l’arte e la crescita del Museo".

M. Serena Quercioli