Montemurlo (Prato), 13 maggio 2021 - L'orditoio simile a quello davanti al quale ha perso la vita Luana D'Orazio, 22 anni, morta sul lavoro nell'azienda tessile, era stato manipolato. In particolare erano stati alterati i dispositivi di sicurezza dell'orditoio stesso. Emerge dalle perizie della procura sul macchinario, che era stato messo sotto sequestro insieme appunto a quello che aveva causato la tragedia.
Dopo l'incidente gli inquirenti sequestrarono due orditoi nella ditta - quello in cui Luana fu trascinata e un altro, di fronte - per fare una comparazione sui due macchinari. Ieri il consulente del pm ha iniziato l'accertamento dall'orditoio gemello trovando, appunto, le 'sicurezze' manipolate. Nei prossimi giorni sarà esaminato il macchinario dov'è morta Luana.
Per la morte della ragazza sono indagati la titolare Luana Coppini, 57 anni, assistita dagli avvocati Alberto Rocca e Barbara Mercuri, e Mario Cusimano, tecnico manutentore esterno alla ditta, assistito dall’avvocato Stefano Camerini. L’ipotesi di reato è omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele antifortunistiche.
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