Montemurlo (Prato), 27 novembre 2020 - E’ salito sul tetto del capannone per controllare quali danni avesse provocato il vento dei giorni scorsi. Poi il piede nel punto sbagliato, l’equilibrio che viene meno e il volo di otto metri. Fulvio Piscitelli, 40 anni, è morto sul colpo nella tarda mattinata di ieri davanti all’azienda tessile che dirigeva in via Aniene a Oste.
La caduta non ha dato scampo all’uomo nonostante l’immediata richiesta di aiuto inviata dai colleghi alla centrale operativa del 118. L’uomo, residente a San Paolo, era il caporeparto della Torcitura di Domaso, azienda tessile che fa capo alla ‘Isy’ di Varese. Ieri mattina erano in corso dei lavori edili sul tetto del capannone di via Aniene per sistemare alcuni pannelli della tettoia spostati dal vento dei giorni scorsi: l’uomo era salito per controllare come si stesse svolgendo il cantiere e probabilmente è scivolato dalla copertura, forse a causa di una lastra di plastica che ha ceduto, cadendo rovinosamente a terra e finendo nel piazzale che si trova davanti alla ditta.
L’altezza di oltre otto metri non ha dato scampo a Piscitelli: sul posto è intervenuta un’ambulanza della Croce d’Oro di Montemurlo, ma il medico non ha potuto far altro che constatarne il decesso.
La salma è stata recuperata dai servizi funebri della Croce d’Oro. Intervenuti anche i carabinieri della Tenenza di Montemurlo mentre il sostituto procuratore Lorenzo Boscagli, ha disposto l’autopsia. Nell’azienda per le verifiche del caso sono poi arrivati anche i tecnici del dipartimento di prevenzione dell’Asl che hanno effettuato i rilievi anche tramite l’utilizzo di un drone per controllare e cercare di capire cosa sia realmente avvenuto sul tetto del capannone dal quale è volato giù il 40enne.
Il capannone, infatti, ha una parte retrostante che non è facilmente visibile se non dall’alto, in questo caso il drone ha fornito una visuale utile alle indagini. Sul posto è arrivata la madre dell’uomo insieme ad alcuni familiari che erano stati avvertiti dell’accaduto: la donna nel vedere il corpo del figlio riverso a terra ha accusato un malore e per lei è stato necessario ricorrere alle cure dei medici della Croce d’Oro.
Flavio Piscitelli era sposato, residente a San Paolo ed era molto conosciuto nella frazione dove la notizia della sua morte si è diffusa in breve tempo soprattutto al circolino della frazione dove era solito trascorrere ore in compagnia di amici. "Si tratta di una tragedia, che mi colpisce profondamente e desidero esprimere alla famiglia della vittima le mie personali condoglianze e di tutta la comunità montemurlese", queste le parole del sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, alla notizia dell’operaio morto a seguito della caduta dal tetto di un capannone di via Aniene.
"Saranno le indagini delle autorità preposte a ricostruire la dinamica dell’accaduto ed eventuali responsabilità", continua Calamai. "Ciò che è certo è che è necessario l’impegno di tutti per rafforzare la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. Non bisogna abbassare la guardia, perché di lavoro non si può morire. Dobbiamo mantenere sempre alta l’attenzione su questi temi e avere tutti quanti la consapevolezza del rischio. Forse il Covid ha distolto l’attenzione pubblica su questo problema, ma è inaccettabile sapere che solo nei primi nove mesi del 2020 l’Inail ha conteggiato 972 denunce di infortunio mortale. Le morti sul lavoro sono ferite profonde che colpiscono ciascuno di noi, un vero problema sociale".
Silvia Bini