Multiutility in Borsa. Scelta da scongiurare

L'articolo esprime preoccupazioni sulla possibile quotazione in borsa della Multiutility di Prato, sottolineando la necessità di mantenere il controllo locale e di garantire politiche tariffarie e investimenti orientati al bene comune. Si invita alla riflessione e alla salvaguardia dei beni comuni.

Multiutility in Borsa. Scelta da scongiurare

L'articolo esprime preoccupazioni sulla possibile quotazione in borsa della Multiutility di Prato, sottolineando la necessità di mantenere il controllo locale e di garantire politiche tariffarie e investimenti orientati al bene comune. Si invita alla riflessione e alla salvaguardia dei beni comuni.

La scelta della Multiutility non può essere rimessa in discussione, ma riteniamo che l’ipotesi di arrivare alla quotazione in borsa, tenendo conto anche delle posizioni espresse dal segretario del Pd Emiliano Fossi, da vari consigli comunali, dalla Cgil e da comitati di cittadini, debba essere scongiurata. Occorre che i consigli di amministrazione siano espressione delle realtà territoriali e che svolgano la funzione di amministrazione della società sulla base delle indicazioni della proprietà e a questa ne rispondano; non possono essere delegati funzioni e poteri ai manager della società; è necessario un forte riequilibrio delle quote societarie, attraverso patti territoriali, in modo da evitare troppa concentrazione di potere nelle mani delle amministrazioni più grandi. È necessario sviluppare politiche tariffarie che non penalizzino i territori e investimenti che mirino alla qualità del servizio e che non siano agganciati esclusivamente alla redditività, ma finalizzati alla risoluzione dei problemi della collettività. Bisogna valutare l’evolversi della situazione su questioni fondamentali: la scadenza della concessione a Publiacqua a dicembre 2025 va affrontata nell’ottica del risultato referendario sull’acqua pubblica, il piano regionale dei rifiuti, il passaggio da Tari a tariffa puntuale, giusto come principio, introduce però elementi contraddittori come ad esempio quello della morosità e infine la liberalizzazione della vendita dell’energia e la fine del mercato tutelato, oltre a portare incertezza sui costi delle tariffe di fornitura, pone anche forti complicazioni a buona parte dei cittadini che si trovano a fare i conti con l’aggressività delle società di vendita. Facciamo appello alle forze politiche di maggioranza e alle amministrazioni locali della provincia, anche nell’ottica delle prossime elezioni regionali, alla più ampia riflessione possibile finalizzata alla salvaguardia dei beni comuni.

Alessio Laschi

Coordinamento Sinistra Italiana