REDAZIONE PRATO

Multiutility, sindaci contro: "Acqua: bene comune. Fermo no al socio privato"

Assemblea dei soci di minoranza per lo stop al bando dell’Autorità idrica. Schierati in prima fila i Comuni di Vaiano, Cantagallo e Carmignano. .

Multiutility, sindaci contro: "Acqua: bene comune. Fermo no al socio privato"

Assemblea dei soci di minoranza per lo stop al bando dell’Autorità idrica. Schierati in prima fila i Comuni di Vaiano, Cantagallo e Carmignano. .

La disponibilità a rivedere l’ipotesi della quotazione in borsa della Multiutility non basta. L’ulteriore stop da dare è quello alla ricerca del socio privato per Publiacqua per arrivare a una ripubblicizzazione dell’acqua. È un fronte unito su questi punti, anche se minoritario in termini numerici, quello dei sindaci e amministratori che ieri, nel palazzo comunale di Calenzano, hanno spiegato la loro posizione: con il padrone di casa Giuseppe Carovani, i primi cittadini di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi; Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri; Carmignano, Edoardo Prestanti; Agliana, Luca Benesperi; Borgo San Lorenzo, Leonardo Romagnoli; Cantagallo, Guglielmo Bongiorno; Rufina, Daniele Venturi; Vaiano, Francesca Vivarelli; Vicchio, Francesco Tagliaferri e l’assessore Marco Morbidelli di Pian di Scò. "Questo – ha spiegato il ‘centravanti’ della squadra il sindaco sestese Lorenzo Falchi – è un tema prettamente politico e non tecnico come si vuole far passare. Siamo in attesa del bando dell’Autorità Idrica Toscana per la ricerca del socio privato di Publiacqua e chiediamo la convocazione di una nuova seduta, prima di questo atto, anche perché molte amministrazioni sono cambiate nei mesi scorsi. Ci era stato detto, con poca onestà intellettuale, che all’interno della multiutility avremmo potuto tenere il servizio idrico pubblico ma così non è. Una gara di questo tipo poi può essere rischiosa per due motivi: può andare deserta o può dare adito a contenziosi con un inevitabile allungamento dei tempi". Richiesta, quella di bloccare il bando, arrivata da tutti i presenti ieri che hanno anche ventilato l’ipotesi, o almeno l’auspicio, che il fronte del ‘no’ possa ulteriormente allargarsi ad altri Comuni: "Molti – ha sottolineato il sindaco di Borgo San Lorenzo Romagnoli - non hanno compreso che la multiutility è stata uno degli argomenti per cui i cittadini hanno deciso di cambiare diverse amministrazioni. L’anno prossimo si vota per le regionali ed è il momento di far pesare questa questione, l’anno elettorale potrebbe favorirci. La Multiutility è nata male, c’era un impegno per la ripubblicizzazione dell’acqua che non è stato rispettato". Un fronte prevalentemente a sinistra quello dei sindaci presenti ieri ma con qualche eccezione: "Sono una mosca bianca nel centrodestra toscano – ha detto infatti il sindaco di Agliana Luca Benesperi – perché ho votato convintamente il documento presentato in assemblea dal sindaco Falchi. Pensavo che il privato potesse portare investimenti ma ho cambiato idea. Occorre unire le forze perché questi servizi non vengano scippati e perché il referendum sull’acqua pubblica non sia disatteso". Per il sindaco di Campi Andrea Tagliaferri la scelta del socio privato non sarebbe utile neppure dal punto di vista economico: "Dal 2007 al 2023 – ha detto – Publiacqua ha fatto investimenti per un miliardo e 260milioni di euro che sono stati pagati interamente dai cittadini visto che il privato ha conferito solo 60 milioni all’inizio".

Sandra Nistri