C’era una volta un piccolo museo che parlava solo ai pratesi. Poi quel museo è cresciuto, ha trovato casa in quell’affascinante tempio dell’archeologia industriale che è l’ex Campolmi, è uscito dai confini provinciali e regionali per assumere una rilevanza nazionale e persino europea organizzando mostre di richiamo. Se ne ha fatta di strada il Museo del Tessuto, è merito di chi lo guida da quasi vent’anni, supportato da un piccolo ma competente e affiatato staff al femminile: meriti che la Fondazione Colorni dei Mestieri d’Arte ha riconosciuto a Filippo Guarini, insignito del premio Mam – Maestro d’arte e mestiere, un progetto che prevede dieci riconoscimenti speciali per istituzioni e persone affermatesi nella promozione, tutela e diffusione dei mestieri d’arte a diversi livelli: dal talento per le scuole pubbliche e private, alle imprese, alla comunicazione, alle istituzioni fino al patrimonio inteso come riconoscimento per musei o collezioni aperte al pubblico e dedicate ad opere di alto artigianato. Ed è in quest’ultimo ambito che è stato conferito il premio a Guarini, domenica 29 settembre, alla Fondazione Cini di Venezia. Fra i meriti del direttore, la capacità di spendersi per rafforzare l’autonomia finanziaria del museo, con la partecipazione a decine di bandi europei. "Grato alla Fondazione Cologni per questo prestigioso riconoscimento che dedico a tutto il mio staff - sottolinea Guarini - Questo premio è di tutto il gruppo, che con dedizione e altissima competenza mi affianca da vent’anni per far crescere l’istituzione museale di Prato e la sua straordinaria collezione". Nella motivazione della Fondazione Cologni, il Museo del Tessuto – che si prepara a spegnere cinquanta candeline nel 2025 - viene riconosciuto come eccellenza in Europa, depositario di memoria storica e interfaccia culturale di uno dei più importanti distretti produttivi italiani con un’intensa attività didattica e divulgativa per la valorizzazione e difesa del patrimonio museale.
Ma. La.