REDAZIONE PRATO

Museo Soffici e fondo Corsetti fanno "Figura"

Mostra "Ardengo Soffici e alcuni artisti del ‘900. Figura per figura" apre alle Scuderie Medicee. Esposte opere e documenti inediti, omaggio all'arte e alla vita di Soffici.

Museo Soffici e fondo Corsetti fanno "Figura"

Mostra "Ardengo Soffici e alcuni artisti del ‘900. Figura per figura" apre alle Scuderie Medicee. Esposte opere e documenti inediti, omaggio all'arte e alla vita di Soffici.

Rappresentare la figura umana nell’arte. Sabato alle 17, nel salone Corsetti delle Scuderie Medicee, apre la mostra "Ardengo Soffici e alcuni artisti del ‘900. Figura per figura".

La mostra offre anche una doppia occasione per scoprire tutta la produzione artistica e letteraria di Ardengo Soffici: questo perché anche il "Fondo Luigi Corsetti" è stato sistemato in modo definitivo nelle teche che adesso rappresentano la continuità fra museo, biblioteca e salone espositivo. Luigi Corsetti, ex responsabile della biblioteca "Inverni", scomparso cinque anni fa, ha dedicato la sua vita alla ricerca e all’approfondimento di Soffici e il suo fondo documentario fu messo a disposizione dalla famiglia per completare la raccolta museale della parte cartacea. La nuova mostra, curata da Luigi Cavallo, resterà aperta sino al 25 gennaio e all’anteprima per la stampa hanno partecipato il direttore del museo Soffici Mauro Moriconi e l’assessore alla cultura del Comune di Poggio a Caiano Diletta Bresci (insieme nella foto). Insieme alle opere di Soffici ci sono quelle di artisti come Casorati, De Pisis, una scultura di Manzù, poi Sironi, Carrà, Carena, Rosai. "La mostra – ha detto l’assessore Bresci – rappresenta anche una parte inedita della vita di Soffici, questa sua caratteristica di catturare attraverso la figura umana l’essenza della vita quotidiana". Moriconi ha sottolineato l’importanza che rivestono alcune opere nel panorama artistico italiano: "La mostra non è solo un omaggio a Soffici ma un invito a esplorare le connessioni tra le diverse esperienze artistiche del suo tempo. In un periodo di fermento e di cambiamento l’arte diventa un linguaggio attraverso cui comunicare, riflettere e, talvolta, contestare la realtà.

M. Serena Quercioli