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Lo staff di Rinegozia
Prato, 23 aprile 2105 - Problemi con le banche? Stress da mutuo? C’è una nuova società a Prato che potrebbe fare al caso vostro. Si chiama «Rinegozia», ha una sede trasparente in viale Montegrappa e, lo diciamo subito a scanso di equivoci, non eroga prestiti. Ma può recuperare gli interessi a tasso particolarmente elevato applicati dalle banche su mutui o prestiti, bloccare pignoramenti e vendite all’asta, prevenire ingiunzioni di pagamento. Basta un numero per far capire la massa critica di cui stiamo parlando: il 97% dei mutui e dei debiti bancari è considerato rinegoziabile. A volte per pochi euro, la maggioranza per via di tassi fuori-legge. «Lavoriamo sia con i privati che con l’aziende – sottolinea Paolo Quaranta, manager della società – tutto comincia con un check up finanziario completamente gratuito. Una volta verificata la situazione debitoria, in pochi passaggi diamo delle soluzioni. Solo dopo questa fase, il privato o la ditta valuteranno se investire o no sulla strategia di recupero. I clienti pagheranno nel caso che l’importo da recuperare sia consistente. Addirittura in alcuni casi si paga solo a rimborso ottenuto. Rimborsi che in molti casi arrivano entro pochi mesi». Il team ha una squadra di avvocati e commercialisti, e lavora in partnership con il gruppo Sdl, il più importante in Italia, che certifica le perizie sui debiti: infatti Rinegozia procede quando effettivamente c’è un vantaggio per la famiglia o l’azienda indebitata. «Le persone non sanno che ci può essere una soluzione. Ogni volta che le banche ricevono una nostra segnalazione su un tasso usurario relativo a un mutuo, cambia tutto. Anche se fino a quel momento erano state aggressive o avevano chiesto di rientrare, passa tutto in stand-by. Non si scherza. Tecnicamente si chiama back-stop, ma è anche una boccata d’ossigeno, una tregua che permette di affrontare la situazione senza panico e con una strategia precisa» prosegue Quaranta. Il nodo è che la banca potrebbe dovere quindi dei soldi alle persone o alle aziende, pur indebitate o sull’orlo della chiusura. «Denaro che può essere usato per rilanciare – aggiunge il manager – l’attività imprenditoriale in questione o per ripianare altri esborsi». E se un privato deve far fronte a troppi debiti tra affitto, mutuo, cartelle esattoriali, bollette o finanziamenti richiesti? «Esiste una legge recente, la numero 3 del 2012, che quasi nessuno conosce, che permette alle famiglie e alle pmi indebitate per giusta causa (perdita del lavoro, acquisto della casa, malattie e altro) di chiedere il ‘concordato familiare’ che attraverso una sentenza del giudice di pace riduce il debito stesso, alleggerendone il ‘peso’». E’ un’ancora di salvezza che consente di stipulare un accordo con i creditori per ristrutturare il debito in base alle proprie capacità, evitando le azioni esecutive o soprattutto, il ricorso agli usurai. «La parte più difficile del nostro lavoro – commenta l’imprenditrice e socia di Rinegozia, Fulvia Arienti – è superare lo scoglio iniziale che frena le persone nel raccontare la propria situazione, i propri debiti. Poi tutto si può risolvere, basta entrare nella porta del nostro ufficio (lo sportello di aiuto, che ironia degli immobili, si trova proprio di fianco alla sede di Prato del «nemico» Equitalia, ndr). Riusciamo anche ad agire su rapporti bancari già chiusi, fino a 10 anni. Vorremmo esportare questo modello anche in altre città. Le richieste sono molte. Lo scopo è anche quello di creare un circuito virtuoso, saremo contenti se alla fine le banche applicassero i giusti tassi e che non mettessero paletti. In alcuni casi è stato difficile perfino farsi inviare la documentazione. C’è chi non ha risposto se non dopo mesi, c’è chi ha chiesto mille euro per le fotocopie». E proprio per far conoscere l’attività, Rinegozia cerca personale con esperienza e qualche «capello bianco». «Richiediamo come consulenti uomini e donne con esperienza di rapporti con le banche o maturata nell’ambito delle assicurazioni – spiega ancora Arienti – 50/60enni, anche pensionati, con un portafoglio clienti. Potrebbe trattarsi anche di disoccupati del settore tessile che abbiano seguito la parte contabile o finanziaria, con una conoscenza approfondita delle aziende». Anche la seconda giovinezza di un lavoro può essere «rinegoziata».