Prato, 6 luglio 2023 – Mutui a tasso variabile raddoppiati nel giro di un anno e la rata mensile che diventa un vero e proprio incubo. E’ quello che sta accadendo a tanti pratesi che hanno acceso un mutuo a tasso variabile nel 2022.
Se fino al 2021 il tasso fisso era imbattibile in termini di convenienza, con l’aumento dei tassi dall’anno passato in molti hanno cominciato a rifugiarsi in quello variabile che almeno apparentemente sembrava il meno penalizzante.
E invece nel giro di un anno il tasso variabile si è trasformato in un vero e proprio incubo, con stangate che arrivano di mese in mese. E’ il caso ad esempio di una nostra lettrice che nel luglio 2022 ha acceso un mutuo con garanzia Consap, con tasso variabile all’1,25% oltre alla variazione dell’Euribor.
Di fatto una rata da 320 euro al mese per trent’anni e circa 100.000 euro di finanziamento. Una cifra accessibile che apriva le porte al sogno di acquistare una prima casa. Un sogno che un anno dopo è diventato un incubo a causa dell’impennata senza freni dei tassi d’interesse.
La rata da 320 euro al mese a giugno 2023 è salita a 650 euro mensili, e ora a luglio c’è la previsione di un ulteriore aumento dello 0,25% dell’Euribor, che si traduce in un nuovo rincaro.
«Di fatto i soldi che mi ero programmata di usare per l’acquisto dei mobili sono finiti tutti nel mutuo – spiega la nostra lettrice -. In un solo anno significa avere speso 3.000 euro in più di interessi, denaro che invece avevo immaginato di potere utilizzare in modo differente.
Certo, rispetto a un affitto questa cifra è ancora conveniente dal punto di vista economico, ma se penso ai tassi fissi del 2021 che stazionavano sotto l’1% di interesse viene davvero il rimpianto".
In effetti fino a dicembre 2021 finanziando circa il 70% dell’importo per l’acquisto di una prima casa si potevano strappare tassi d’interesse fra lo 0,90% e l’1%. Oggi, invece, alle medesime condizioni economiche le richieste della banca per un tasso fisso si aggirano fra il 3,34% e il 3,95%. Tradotto in rate mensili significa pagare duecento euro in più al mese, 2.400 euro l’anno, 48.000 euro in più in vent’anni.
"Avevo pensato anche di trasformare il mio tasso variabile in uno fisso – aggiunge la lettrice –, ma c’è solo una banca che mi accetterebbe la surroga, tra l’altro con un tasso fisso al 4,85%. Viene fuori una rata davvero alta, che ad oggi non mi conviene. E quindi non ho alternative che stare a guardare le oscillazioni del mercato, nella speranza che questa impennata dei tassi possa finalmente conoscere uno stop. Anche perché la vera beffa è che la casa adesso è mia, ma ancora non ci vivo perché non ho i soldi a disposizione per potere acquistare tutto il mobilio necessario".
Stefano De Biase