REDAZIONE PRATO

Addio alla storica ginecologa Nara Bardazzi, ha fatto nascere 8mila bambini

Una lunga carriera all'ospedale di Prato, il costante impegno per le donne

Nara Bardazzi

Prato, 2 febraio 2022 - E' scomparsa la dottoressa Nara Bardazzi, ginecologa storica dell’area Pratese. Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1972 presso l’Università di Firenze, si era specializzata in Ostetricia e Ginecologia e successivamente in Oncologia presso l’Università di Modena. Giovanissima, vinse una borsa di studio biennale presso l’Istituto Tumori di Milano diretto da De Palo e Bucalossi. In seguito, nel 1974 ha svolto uno stage in tecniche chirurgiche presso il Memorial Hospital di Chicago, Illinois . Dopo una breve esperienza a Careggi, 40 anni di carriera a Prato. E’ stata fondatrice dello storico consultorio di Via Franchi a Prato negli anni 70 dopo la legge istitutiva, essendo la prima donna a entrare nella dinamica della autogestione femminile, con lo slogan “Io sono Mia”.

Nell’ultimo periodo di servizio ha ricoperto per 5 anni la carica di viceprimario fino al 2007 durante il primariato del dottor Ciolini. Nei 40 anni di servizio all’Ospedale di Prato ha fatto nascere oltre 8.000 bambini e si è occupata attivamente della prevenzione e cura dei tumori del collo dell’utero, in quanto nella specializzazione il suo campo di intervento era soprattutto la oncologia ginecologica. I colleghi la ricordano per una caratteristica fondamentale: era attenta a non ipermedicalizzare le problematiche femminili, pur essendo estremamente rigorosa nei suoi interventi medici. Ha svolto molti anni attività di volontariato presso molteplici associazioni, tra cui il Centro Tumori di Prato e la Lilt, nonchè attività consultoriale. Era parte del Cenacolo Urbinate, omeopata e medico antroposofo.

Nel marzo 2010 aveva pubblicato un libro dal titolo “Menopausa: una sfida al femminile”, oltre a numerose pubblicazioni di tipo scientifico su svariate riviste specialistiche. Per ricordarla la famiglia, che ha già salutato la propria cara  con rito religioso in forma strettamente privata, organizzerà una pubblica commemorazione, al fine di consentire a tutti gli amici, colleghi ospedalieri, pazienti che lo desiderano di porgerle un ultimo saluto e omaggiarla in condizioni di sicurezza; notevole è infatti la quantità di persone che desiderano intervenire per ricordarla. La notorietà del personaggio tra coloro che l’hanno conosciuta ed apprezzata, sia come professionista che come donna, infatti, ha impedito di svolgere un funerale in forma pubblica a causa delle restrizioni occasionate dalle misure di sicurezza e prevenzione del contagio da Covid-19. La famiglia ha intenzione di perpetuare la memoria di Nara istituendo una associazione a suo nome, in modo da onorare la sua memoria e aiutare le donne, come lei in tutta la sua vita ha sempre fatto, facendo del suo lavoro una missione. Lascia nel più profondo dolore i fratelli Ornaro e Silvano, le cognate Eunice e Susanna, le due nipoti Alessia e Ginevra e la pronipote Zoe, nonchè gli amici di una vita e i colleghi.