Presidente Daniela Toccafondi, che cambiamenti comporta la trasformazione in Fondazione?
"C’è continuità nell’operato così il programma dell’attività si mantiene costante, c’è anche un nuovo Statuto che prevede un allargamento delle finalità dell’ente e dei meccanismi di rappresentanza dei soci fondatori. Per esempio il numero dei membri del consiglio di amministrazione passa da 5 a 7. Questo cambiamento ci ha permesso di includere i rappresentanti delle associazioni di categoria nostre associate, cioè industriali e artigiani. Un deciso rafforzamento dei rapporti fra Università e territorio, attraverso il Pin, pronto a recepire stimoli e indicazioni in funzione delle aziende e delle loro necessità".
Si prevede anche un rafforzamento delle attività?
"Il nuovo statuto ha allargato i campi d’azione del Pin, permettendo di consolidare e legittimare la crescita delle sue attività in alcuni ambiti strategici come la cooperazione internazionale, il terzo settore e l’editoria. Inoltre, la nuova veste giuridica permetterà l’allargamento della compagine associativa, aprendo all’ingresso di nuovi soci interessati allo sviluppo di specifici settori e progetti (imprese, pubblica amministrazione ed enti del terzo settore)".
Il Pin si presenta con una nuova immagine, cambierà la comunicazione?
"Intanto cambia il logo del Pin. Lo abbiamo adattato ai nuovi tempi, cercando di smussare gli angoli in direzione di un’immagine più circolare, rotondeggiante. Non lo abbiamo stravolto, perché il logo del Pin rappresenta la pianta della città di Prato e su quella vogliamo continuare a ragionare per la formazione e la ricerca. A mio parere lo abbiamo migliorato, cambiando leggermente anche le tonalità dei colori, visto che questa città sulle tonalità e sui colori ci ha costruito la propria storia".