Maria Lardara
Cronaca

Centro, altre chiusure. Le “Perle” a Chinatown, ma arrivano le piadine

All’ex Panci apre la catena con le specialità romagnole, in Mercatale Casa Targi. Via Guasti perde Mughi, in via Muzzi un appartamento al posto di Baldi ricami. I cinesi di Joyce scelgono via Pistoiese: “I clienti qui non trovano parcheggio”

Il fondo di via Garibaldi che ospiterà La Piadineria

Il fondo di via Garibaldi che ospiterà La Piadineria

Prato, 18 gennaio 2025 – Il tempio del bottone e della passamaneria è ancora un ricordo caro per tanti pratesi: un’istituzione in via Garibaldi per oltre un secolo. Dopo la storica merceria “Panci” arrivarono prima gli spagnoli della catena d’abbigliamento “Inside” e poi l’insegna multimarca di “Enjoy Prato”: gli ultimi a fare le valigie a fine 2024 da quel grande fondo di 250 metri quadrati. Che ha fatto subito gola a una catena di fast food italiana. Anzi, “la prima e più grande catena italiana del fast casual food”, come si presenta sul sito “La Piadineria”, l’insegna che fa rima con piadina in tutta Italia e di recente ha aperto il terzo punto vendita a Livorno: oltre venti locali distribuiti in Toscana (uno ai Gigli), più di 430 ristoranti nei centri urbani e commerciali lungo lo Stivale.

Un’ascesa tumultuosa per il regno della sfiziosità romagnola fondato nel 1994. Atteso tra febbraio e marzo, lo sbarco di questa insegna in via Garibaldi porta per la prima volta una catena di fast food nel salotto buono della città. Ma si traduce anche in posti di lavoro, con una previsione di cinque assunzioni: attraverso il canale di reclutamento Indeed.com, il ristorante è in cerca al momento di addetti alla preparazione e vendita di piadine, con inquadramento part-time senza particolari requisiti. È un commercio a due velocità quello che sta trasformando il centro storico, butta giù le serrande dei negozi di vicinato ma alza quelle delle attività legate al cibo e alla ristorazione. In piazza Duomo continua a crederci e investire il “Caffè Coppini” che da poco ha iniziato i lavori per ampliare il locale con cartolina Duomo sullo sfondo: spazi più ampi per la ristorazione e rivitalizzazione di due fondi sfitti nella piazza simbolo di Prato. In piazza Mercatale ha invece aperto Casa Targi, dello chef Nicolò Targi, con menu degustazione a base di prodotti di stagione.

Chiusure invece tra via Guasti e via Muzzi, a ridosso di piazza del Comune. Ha i giorni contati il raffinato negozio di fiori e oggettistica “Mughi” che dal 2019 inondava di bellezza la zona illuminando ben sei vetrine all’angolo con via Firenzuola. Vetrine su cui ora si legge “svendita totale per cessata attività”, con sconto al 50 per cento fino al 28 febbraio e un ringraziamento speciale per la clientela (“ogni cliente come voi ha reso il nostro lavoro significativo e gratificante”). La titolare Tiziana Mugheddu fa sapere che la scelta di chiudere è stata dettata da motivi personali.

Diversa la ragione che spinge i suoi dirimpettai, i Dong della gioielleria cinese “Le perle di Joyce”, a lasciare il centro per traslocare nel fondo dell’ex fioraio Baldesi agli inizi di via Pistoiese, chiuso a fine 2024. Il problema, a sentire la titolare Linda al telefono, sarebbe la mancanza di parcheggi. “Ci trasferiremo a metà marzo. Siamo stati per cinque anni in centro, ma i nostri clienti hanno difficoltà a trovare parcheggio: lì, in via Pistoiese, ce ne sarà uno grande a 500 metri”. Non sono rose e fiori nemmeno in via Muzzi: dalle ceneri di una bottega storica come “Baldi Ricambi” nascerà un appartamento, l’ennesimo. Si spengono vetrine e insegne, si costruiscono case: un copione già visto in via del Serraglio e in piazza San Domenico nell’ex Paoletti. “Così si ammazza il commercio”, dicono alcuni commercianti di via Muzzi. Nel mirino gli strumenti urbanistici che con troppa facilità consentirebbero il cambio di destinazione d’uso per gli immobili dentro le mura, da commerciale a residenziale.

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