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Nel nome di Elvira Trentini. Un premio per 13 donne. Simboli di forza e impegno

Il riconoscimento pensato da Azzurro Donna per valorizzare il talento femminile. Da Benelli (Un Prato di Libri) a Fiaschi, che dirige una scuola calcio: le vincitrici. .

Nel nome di Elvira Trentini. Un premio per 13 donne. Simboli di forza e impegno

Parafrasando Lucio Battisti, dieci ragazze non possono più bastare. E così quest’anno saranno tredici, tredici le donne che porteranno a casa il premio "Elvira Trentini 10 ragazze… Baluardi", il riconoscimento pensato da Azzurro Donna per valorizzare il talento femminile in città, giunto alla seconda edizione. Tredici donne che si sono rimboccate le maniche nel proprio ambito professionale e sociale, che magari non fanno parlare di sé ai piani alti ma sono protagoniste di una storia da raccontare per impegno, tenacia, intraprendenza.

Tre doti care alla compianta imprenditrice Elvira Trentini, insieme a Roberta Betti anima del Politeama Pratese, alla cui memoria è intitolato il premio che sarà consegnato domani nella sala Biagi di palazzo Banci Buonamici con una targa e un omaggio floreale (alle 17.30). "La loro opera per lo più sconosciuta – sottolinea Rita Pieri, coordinatrice regionale di Azzurro Donna che promuove l’iniziativa insieme alla referente provinciale Marianna Baldi - rappresenta spesso una dura sfida quotidiana fatta di atti semplici la cui immensa forza si esprime nello spirito di abnegazione e predisposizione al lavoro, al di fuori degli stereotipi"

Sbagliato credere che si tratti di un’iniziativa connotata politicamente perché è prevista la presenza dell’assessora alle pari opportunità Ilaria Santi. E poi perché non ha colore politico l’esperienza di queste donne che si danno da fare quotidianamente nel sociale, nel commercio, nello sport, nella cultura. Si comincia da Giulia Maria Benelli, fondatrice del festival "un Prato di libri" che da dodici anni promuove la lettura nelle scuole. Quando si parla di cultura, primeggia la professoressa Liu Shan con il pallino per il pianoforte, cittadina di origine cinese che dirige un istituto di mediazione culturale. I libri sono il pane quotidiano di Alice Faluotico, bibliotecaria di Montemurlo che su Instagram si presenta come "ragazza disabile, appassionata di teatro napoletano" (e non solo). Alzi la mano chi non conosce Patrizia Bogani, prima studentessa e prima docente del Buzzi, che infranse il tabù di una scuola tutta solo maschile. A dare un calcio agli stereotipi di genere anche le benzinaie Maria Grazia Giordano Miceli e Silvia Rossi, volti familiari a chi va a rifornirsi di carburante in viale Galilei. E sempre in tema di stereotipi da ribaltare, un posto d’onore ce l’ha Francesca Fiaschi: dirige la scuola di calcio di Casale. Premiata anche la profumiera Bettina Tesi: la sua profumeria Cafissi è l’unica rimasta dentro le mura.

Anche l’impegno nel sociale si declina al femminile: da Manuela Zacchini, coordinatrice regionale dell’Associazione italiana dislessia a Tamara Michelini presidente della cooperativa Kepos. Le altre ‘ragazze’ si distinguono nel sociale: Stefania Vannucchi, istruttrice di Cavalli e Carrozze alla Fondazione Moretti, l’allenatrice Giulia Spinelli della società Special Team, Giuseppina Scala, presidente del centro civico Pitigliani al Soccorso. Il tessile fa rima con donna nel ritratto di Bruna Rombenchi, rammendina in pensione. A conferire i riconoscimenti saranno Paola Bini, Elisabetta Cioni, Ambra Giorgi, Beatrice Magnolfi, Erica Mazzetti, Daniela Toccafondi, Diana Toccafondi, Giovannella Pitigliani, Guido Giovannelli, Andrea Cavicchi, Massimo Luconi, Massimo Taiti.

Maria Lardara