Uno studio per dimostrare che camminare in mezzo alla natura fa bene alla salute mentale e riduce l’attività del cervello correlata allo stress. Non è assolutamente una novità che le passeggiate nel verde hanno effetti altamente benefici sulla salute psicofisica, ma la nuova indagine è stata condotta con l’obiettivo di ottenere prove empiriche attraverso scansioni cerebrali (e non solo). L’ultimo atto del lungo percorso intrapreso da Francesco Becheri, psicologo pratese che si occupa di salute in natura, porta la firma dell’Unione Europea che ha finanziato il progetto di ricerca sotto la guida di Sandro Sacchelli, ritenuto "di rilevante interesse nazionale" attraverso i fondi Next Generation. In soldoni l’obiettivo è studiare le reazioni del cervello in vivo durante l’immersione nella foresta. I dati verranno documentati tramite studi scientifici per arrivare, un domani, a creare anche l’etichetta "Foresta per la salute" da assegnare a determinati luoghi. Etichetta che potrà essere utilizzata per potenziare, ad esempio, le attività di marketing territoriale.
"Il progetto esaminerà le variabili forestali più importanti che influenzano lo stato delle persone attraverso un’analisi approfondita della composizione delle specie arboree, della densità del fusto, degli indici di verde e del livello di illuminazione, nonché delle preferenze delle persone e della loro disponibilità a pagare - spiega Becheri -. La variazione del benessere tra diverse foreste verrà registrata sia dal punto di vista psicologico che fisiologico. L’analisi psicologica verrà eseguita tramite interviste in grado di rilevare lo stato emotivo delle persone. I parametri fisiologici saranno poi focalizzati sulle tendenze cardiovascolari e neurologiche".
Gli indicatori psicofisiologici verranno calcolati durante l’esposizione di stimoli forestali sia dal vivo nella riserva dall’Acquirino-Cantagallo sia attraverso la realtà virtuale.
"I risultati del progetto - chiude il ricercatore - saranno utilizzati anche ad esempio per implementare linee guida per i proprietari forestali sia privati che pubblici proprio per garantire la gestione delle loro proprietà. L’idea è arrivare a valorizzare i benefici derivanti dall’esposizione al verde per le persone e soprattutto per la loro salute".
Silvia Bini