
Non fa Appello, la pena si riduce Doppio sconto per la legge Cartabia
E’ previsto una sorta di "doppio sconto" di pena per chi, una volta condannato col rito abbreviato, decide di non fare ricorso in Appello. E’ una possibilità contemplata dall’articolo 442 del Codice di procedura penale a seguito della riforma Cartabia. "Quando né l’imputato, né il suo difensore hanno proposto impugnazione contro la sentenza di condanna, la pena inflitta è ulteriormente ridotta di un sesto dal giudice dell’esecuzione": così recita l’articolo in questione che per la prima volta è stato applicato nel caso della condanna ad un anno ed otto mesi per un uomo, finito sotto processo per maltrattamenti in famiglia avvenuti nell’autunno 2021. L’uomo aveva scelto il rito abbreviato che concede in partenza la riduzione di un terzo della pena. Così, la condanna è scesa, decurtata già di un terzo, da un anno e otto mesi ad un anno e quattro mesi e qualche giorno per effetto della riduzione di un sesto, previsto dall’articolo 442. Un’opportunità colta perché il difensore ed il suo assistito hanno dichiarato di rinunciare all’impugnazione contro la sentenza di condanna. A questo punto è scattato il beneficio previsto dalla riforma Cartabia. Così, soltanto dopo che la cancelleria ha attestato l’irrevocabilità della sentenza, il giudice dell’esecuzione ha potuto applicare l’ulteriore sconto di pena per poi informarne la procura.
Sul tema "La riforma Cartabia il giudizio di impugnazione" la scuola territoriale della Camera penale ’Giannetto Guarducci’ e la Camera penale di Prato, presieduta dall’avvocato Federico Febbo, col patrocinio dell’Ordine degli avvocati organizza un incontro: l’appuntamento è il 19 aprile dalle 15,30 al Palazzo delle professioni. Dopo i saluti dell’avvocato Eugenio Zaffina, responsabile della scuola, l’avvocato Paola Rubini (vicepresidente Unione Camere Penali Italiane) interviene sul Giudizio di appello, mentre l’avvocato Enrico Marzaduri parla del Giudizio di legittimità. Modera l’avvocato Manuele Ciappi, direttore scientifico della scuola ’Giannetto Guarducci’.
Sara Bessi