Non più cenerentola: "Servono nuove idee e una regia condivisa . Prato può attrarre turisti"

Si apre il confronto dopo che i mesi estivi hanno visto una scarsa presenza di visitatori. Il direttore di Confcommercio lancia proposte e chiede ascolto alla nuova giunta Bugetti .

Non più cenerentola: "Servono nuove idee  e una regia condivisa . Prato può attrarre turisti"

Tiziano Tempestini è il direttore di Confcommercio Prato-Pistoia

di Luigi Caroppo

PRATO

Se nel resto della Toscana si parla di ’overturism’ e di sfruttamento massiccio di città grandi, medie e anche piccole, a Prato se si vede una comitiva di turisti scendere da un pullman davanti al Castello dell’Imperatore quasi ci si meraviglia. Eppure la città e la sua provincia offrono una miscela unica di opportunità tra arte, ambiente, storia. Il dibattito si riapre. Parola a Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Prato e Pistoia.

Prato cenerentola nel turismo toscano. Lo abbiamo visto anche in questa estate. Eppure ci sarà un modo per incidere positivamente in questa tendenza per cercare di invertirla?

"Su questo tema deve crearsi un’ambizione nuova, muovendo dalla consapevolezza che i numeri del turismo possono crescere, sia a Prato che nella provincia, lavorando in due direzioni. Da un lato dobbiamo guardare ai flussi che, soltanto a pochi chilometri di distanza, mettono in difficoltà Firenze e che, opportunamente gestiti, rappresentano un’opportunità da cogliere. L’altro fronte è necessariamente quello di una città che sappia incrementare la qualità della sua offerta e della sua accoglienza".

Prato ha molte eccellenze e tesori da far conoscere. Il Pretorio a Ferragosto lo ha nuovamente dimostrato. Il Pecci se fosse in una capitale europea farebbe il pieno. Non crede?

"Prato, con il suo patrimonio e le sua capacità legate all’innovazione, può ambire a diventare un’ottima destinazione. Non dobbiamo però commettere l’errore di guardare alle singole offerte culturali: servono, piuttosto, una regia e una strategia uniche su cui investire nel tempo, per accendere una luce nuova e fare in modo che la proposta della città venga debitamente riconosciuta".

Confida che la nuova giunta Bugetti prenda a cuore questo settore? Avete progetti da sollecitare e condividere?

"Già in fase di campagna elettorale abbiamo ribadito come le aspettative di sviluppo del settore passino per la costituzione in tempi rapidi di una Dmo (Destination Marketing Organization ndr). Rispetto a questo, la sindaca ha fornito rassicurazioni in ordine alla creazione dell’organismo nell’arco dei prossimi 12 mesi e noi siamo già pronti a fornire il nostro contributo. L’intento è quello di disporre di una struttura qualificata ed evoluta, che tenda a raggiungere obiettivi di livello elevato. Sappiamo già, peraltro, che dove è stata adottata, come a Lucca e ad Arezzo, la Dmo ha fatto la differenza in senso positivo. Se vuole crescere, Prato non può prescinderne".

Il commercio e il settore alberghiero sarebbero pronti a cambiare per affrontare una stagione nuova?

"Parto da un’evidenza: Prato è conosciuta nel mondo per il cluster del settore tessile, che ne ha caratterizzato la storia industriale. Se però scorriamo i dati che ogni anno la Camera di commercio mette a disposizione, il settore Terziario, nel tempo, ha saputo crescere al punto da eguagliare nella sua totalità il manifatturiero, sia come numero di addetti che come valore aggiunto. Queste imprese oggi chiedono a gran voce, anche tramite l’Associazione, di essere valorizzate e inserite in progetti che guardino al futuro. Anche per quanto riguarda il commercio e la città abbiamo proposte su cui confrontarci con l’amministrazione comunale, finalizzate a creare una prospettiva di miglioramento che va dal centro storico alle frazioni, valorizzando le attività commerciali, alberghiere e di somministrazione".

Ha visto i dati della popolazione residente? Crescono gli immigrati con i cinesi in testa. Che riflessione fare? Prato si regge sull’economia dei cinesi?

"Prato è la città toscana con maggiore presenza di cittadini immigrati. Questo la rende un luogo con una popolazione tendenzialmente più giovane rispetto alle altre province: è un valore aggiunto, in una regione dove è evidente l’invecchiamento della popolazione. Il tema è quello della gestione e dell’integrazione di queste persone nel sistema socio economico cittadino. La comunità cinese ormai da anni ha un impatto molto consistente sull’economia pratese, anche nei settori del terziario. Le attività di somministrazione sono per almeno il 20% a loro titolarità: è un elemento con cui è necessario relazionarsi". Tra pochi giorni Prato vivrà i suoi giorni più belli con le feste di Settembre. Il modello di coinvolgimento cittadino a più livelli non potrebbe essere adottato anche per altri periodi e manifestazioni?

"Il Settembre pratese è un momento di festa, che si è qualificato ed è cresciuto nel tempo, diventando un appuntamento con tante iniziative che finiscono in overbooking in tempi brevi, dimostrando la capacità dell’organizzazione e la voglia dei pratesi di partecipare. La politica degli eventi ha fatto conoscere le città della Toscana che hanno investito nel settore turistico, facendo da traino. Anche per noi è questa è la strada da percorrere, nell’ottica della crescita dei visitatori e delle attività economiche della città".