SILVIA BINI
Cronaca

Il numero Covid? Non risponde mai nessuno

Abbiamo provato a contattare lo 055.5454777 per cinque volte, in tre giorni diversi. Il risultato: la linea cade dopo attese infinite

Reparto Covid (foto d'archivio)

Reparto Covid (foto d'archivio)

Prato, 8 novembre 2020 - Fase uno: armarsi di santa pazienza. Fase due: non demordere. Fase tre: sperare nella fortuna. Riuscire a contattare il numero unico dell’Asl Toscana Centro attivato per dare risposte ai cittadini alle prese con l’emergenza Covid è quasi un terno al lotto. Premesso che noi non siamo stati fortunati, abbiamo deciso di testare il numero regionale 055.5454777, la linea dedicata per segnalare casi Covid o rientri dall’estero: il risultato è stato pessimo visto che dopo ben cinque tentativi, effettuati in tre giorni diversi, non siamo mai riusciti a parlare con un operatore. La morale è una soltanto: di questi tempi, in piena pandemia, meglio trovare altre strade. Eppure sfogliando i vari siti e anche la stessa pagina Facebook del sindaco Biffoni, sono pubblicati numerosi inviti a contattare il call center 055.5454777 come procedura da seguire in caso di contatto con un contagiato o di rientro da paesi esteri, peccato che sia un’impresa quasi titanica.

La prova sul campo ha dato un esito infausto come del resto ci segnalano da giorni i nostri lettori: il primo tentativo è durato 50 minuti di attesa durante i quali un disco preregistrato invitava ad attendere un operatore libero col quale non siamo mai riusciti a parlare.

Il secondo tentativo ha dato più o meno lo stesso risultato: 36 minuti di attesa che si sono conclusi con un nulla di fatto. La linea dopo oltre mezz’ora è caduta: tutto da rifare.

L’ultimo tentativo lo abbiamo fatto ieri mattina: la prima chiamata è stata effettuata poco dopo le 10. Subito è entrato il disco preregistrato che ci invitava a "non riagganciare per non perdere la priorità acquista". Dopo 13 minuti di attesa stesso copione del giorno precedente con la linea che è caduta.

Armati di pazienza e senza perdere la speranza, abbiamo riprovato più e più volte a comporre lo 055.5454777: peccato non sia stato più possibile prendere la linea. Praticamente uno strazio con il risultato che in tre giorni non siamo mai riusciti a parlare con un operatore.

Consultando internet le indicazioni sono chiare: "Lo 055.5454777 è il numero unico attivato dalla Asl Toscana centro (quindi anche per Prato), attivo dalle 8 alle 20 con operatore e interprete cinese, e dalle 20 alle 8 con segreteria telefonica. Al numero, come prescrive l’ordinanza regionale, dovranno rivolgersi: chi abbia avuto contatti stretti con casi confermati di Covid-19 e tutte le persone che negli ultimi 14 giorni abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia. Per chi è rientrato dalle aree a rischio, la Asl adotterà la misura della quarantena domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva". D’accordo, ma se non c’è modo di comunicare alcunché come possono fare i cittadini, anche quelli armati delle migliori intenzioni?

Non è andata meglio con l’Urp dell’Asl, utile (in teoria) per avere informazioni su visite mediche, servizi sanitari o semplicemente per chi deve cambiare medico di famiglia: dopo 52 minuti di attesa finalmente ha risposto un operatore, ma purtroppo non era preparato alla domanda (abbiamo chiesto informazioni sulla proceduta per cambiare pediatra ad un bambino di 14 anni). Allora siamo stati invitati a richiamare il giorno successivo. E così abbiamo fatto: l’attesa questa volta è stata di 25 minuti, trascorsi i quali è stato necessario attenderne altri 6 per essere dirottati al centralino di Prato perché i sistemi informatici dell’Asl non dialogano tra loro.

Alla fine, dopo due giorni passati con la cornetta all’orecchio, è stato comunque necessario andare di persona al centro Giovannini per attivare la tessera sanitaria e quindi effettuare il passaggio del medico. Ma non erano fortemente sconsigliati gli spostamenti? Non bisognava cercare di ridurre ogni possibile rischio? Già, facile a dirsi ma poi ci si scontra con la realtà. Quando si dice emergenza sanitaria.