Nursind dopo il tavolo in Prefettura: "Siamo parzialmente soddisfatti . Vogliamo il posto fisso di polizia"

Cesario ribadisce l’urgenza. Cataldo (Cisl): "Aspettiamo il confronto con Asl"

Nursind dopo il tavolo in Prefettura: "Siamo parzialmente soddisfatti . Vogliamo il posto fisso di polizia"

In pronto soccorso arrivano troppo spesso. casi di natura non sanitaria

Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, non molla per quanto riguarda la principale azione da intraprendere per garantire la sicurezza al personale sanitario e agli assistiti: "Il posto di polizia H24 resta necessario". E’ il commento del segretario territoriale Roberto Cesario il giorno dopo il vertice in Prefettura, che ha portato ad una soluzione "parzialmente soddisfacente". Cesario dice di accogliere "con favore l’implementazione del sistema di sicurezza e prevenzione annunciato dal Prefetto", ma afferma di rimanere "perplesso per la mancata attivazione di un presidio di polizia al pronto soccorso attivo sulle 24 ore. Abbiamo senza dubbio apprezzato la disponibilità del Prefetto e dei rappresentanti delle forze dell’ordine a collaborare. Tuttavia, visto quanto è accaduto e continua ad accadere al pronto soccorso dell’ospedale di Prato, non possiamo fare un passo di lato rispetto alla nostra richiesta di un posto di polizia attivo 24 ore".

Il segretario Cesario riceve con favore "la solidarietà espressa dalle istituzioni e l’impegno a vigilare su questa intollerabile escalation", annunciando che Nursind continuerà "a richiamare chi di dovere al rispetto di quanto promesso. La sicurezza del personale sanitario è e resta una priorità per la quale il sindacato Nursind è pronto a combattere qualunque tipo di battaglia".

Tra le questioni sospese c’è quello del numero dedicato di collegamento tra il pronto soccorso e la questura per segnalare situazioni di pericolo ed aggressioni. A quanto pare, secondo quanto riferito da Nursind, nessuno dei dipendenti sapeva che quel numero telefonico era stato attivato a partire dal 30 agosto scorso. Una ’connessione telefonica punto punto’ che può essere ritenuta obsoleta e lenta rispetto alle nuove tecnologie a disposizione. Uno strumento che rischia di rivelarsi poco utile per le emergenze che di volta in volta possono accadere in pronto soccorso.

Massimo Cataldo, segretario Cisl Fp Firenze-Prato con delega alla sanità, chiede certezze. "Di fronte al provvedimento annunciato ed emerso dal tavolo in Prefettura vorremmo sapere come sarà strutturato il servizio. Quali spazi di manovra potranno avere i due agenti del presidio interno? Potrà essere utile per contrastare il fenomeno delle aggressioni? Una cosa è certa: siamo stanchi dei proclami. Ora ci vogliono fatti concreti". Per Cataldo sarebbe opportuno riaprire un posto di polizia, perché "le aggressioni non sono soltanto dalle 8 alle 20. Anzi spesso capitano di notte e nei giorni festivi – prosegue il sindacalista – Avevamo chiesto alla direzione generale dell’Asl di essere ricevuti per affrontare insieme a tutti gli attori interessati il problema della sicurezza sul luogo di lavoro ed elaborare assieme una strategia. Attendiamo ancora la convocazione".

Intanto ieri a Firenze si è riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, dedicato alle aggressioni sanitarie negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Da non dimenticare anche le violenze ai danni delle guardie mediche. Tra le indicazioni emerse dal tavolo, al quale hanno partecipato il presidente della Regione Eugenio Giani, la sindaca Sara Funaro, il questore di Firenze e l’assessore regionale Simone Bezzini, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine e delle aziende sanitarie, ci sono due punti: sopralluoghi per capire se i presidi fissi di polizia sono nelle aree giuste e un protocollo con Regione, Prefettura, forze di polizia, Asl che affronti il tema delle aggressioni sanitarie anche dal punto di vista culturale e della formazione del personale.

Sa.Be.