![Un momento della sfilata per il Capodanno cinese (foto Attalmi) Un momento della sfilata per il Capodanno cinese (foto Attalmi)](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ODE4MzAxNmYtMjE0OC00/1/obiettivo-centrato-sfilata-boom-di-presenze-ipotesi-tribune-per-il-2026.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Un momento della sfilata per il Capodanno cinese (foto Attalmi)
L’Anno del Serpente è iniziato con un bagno di folla. Tante, tantissime persone hanno voluto seguire, domenica, la sfilata del Dragone, dal tempio buddista di piazza della Gualchierina al centro storico, dopo aver attraversato Chinatown. A fornire e commentare i primi numeri è il Comune, con l’assessora al Turismo Chiara Bartalini soddisfatta di quello che definisce ‘anno zero’: perché questo è il primo anno in cui il Capodanno cinese è diventato brand. "A seguire la sfilata – sorride – sono state tra le 2.300 e le 3mila persone, siamo soddisfatti. So che sono arrivati anche dieci camperisti, tutti da Perugia e che poi, con il passaparola, hanno allargato la ‘comitiva’ a camperisti di Genova e Roma". Tante persone hanno partecipato alle attività collaterali, dai laboratori per bambini al PrismaLab alla cerimonia del tè. Gettonatissime le visite al tempio buddista, spiega Bartalini: "Avevamo richieste anche per il tardo pomeriggio di domenica. Rispetto al programma iniziale ne abbiamo aggiunte due". E così alla fine sono state sei e non quattro le visite al tempio, con gruppi da 40 persone per volta.
Il Capodanno diventa una finestra su una cultura millenaria, quella cinese, che continua ad affascinare, e Prato diventa un ponte per conoscerla meglio. "Oltre 150 persone hanno seguito sabato il concerto di musica tradizionale cinese nel teatro del Convitto Cicognini – continua Bartalini – Per la cerimonia del tè, sold-out da giorni, c’era addirittura una lista d’attesa. Più di 100 persone, al Cassero, hanno visitato la mostra che raccoglieva i 76 scatti in bianco e nero di Andrea Cavazzuti, uno dei più importati fotoreporter e documentaristi con un’esperienza di 40 anni in Cina".
L’integrazione passa anche dalla ‘tavola’: la colazione cinese con bacchette al ristorante Xiao Meng Lou ha visto partecipare oltre cento persone. Più di 60 bambini erano ai laboratori a PrismaLab per realizzare maschere cinesi, fumetti o per conoscere i segni dell’oroscopo cinese. "Preso d’assalto il punto vendita di Cardato Riciclato Pratese alla Saletta Valentini in via Ricasoli", spiega Bartalini.
"Sul fronte della ristorazione – continua – hanno lavorato molto ristoranti e bar dentro la mura. Ravioli di Cristina, Ravioli Liu e New Hong Kong ci risulta che fossero strapieni". Poco ha portato, invece, il capodanno ai locali fuori dal centro storico. C’è poi da dire che in centro alcune attività che avevano il turno di chiusura domenicale hanno deciso di rispettarlo, nonostante la marea di gente per il capodanno. "Sì, è vero – dice Bartalini – ci sono attività rimaste chiuse: queste sono scelte. Bisogna crederci un po’, investire. Questo era l’anno di partenza e chi è rimasto aperto è rimasto contento. Per l’anno prossimo stiamo pensando a un’edizione ancora più ampia e radicata, visti i numeri interessanti di quest’edizione. Analizzeremo anche quello che ha funzionato o ha funzionato meno. Per il 2026 c’è anche l’ipotesi dell’installazione di una tribuna in piazza delle Carceri, per far godere meglio al pubblico il momento delle danze".
Del brand Capodanno cinese l’assessore Bartalini parlerà anche alla Bit (Borsa internazionale del turismo) che si apre oggi a Milano: "E racconterò anche di Tipo turismo industriale – specifica l’assessore – La carta vincente di Prato è la sua unicità. E noi vogliamo raccontarla e investire proprio su questo".
Maristella Carbonin