Obiettivo Dmo. Procede il percorso di confronto tra Comune e categorie economiche: la sfida da vincere è quella della creazione della Dmo (Destination management organization) come strategia per spingere il turismo a Prato. Al centro dell’incontro di ieri mattina l’esito dei questionari distribuiti nelle scorse settimane tramite le associazioni di categoria ai vari associati. Cosa è emerso? "Abbiamo analizzato assieme le risposte, ne è stata fatta una lettura condivisa e in particolare – sintetizza l’assesora Chiara Bartalini – è emerso che la formazione degli operatori diventa sempre più fondamentale. Ora noi amministratori procederemo con riunioni per definire ancora meglio cosa ci aspettiamo da tutti. Sarà inviato un nuovo questionario, questa volta relativo a macroaree". Ossia quei temi attorno a cui diventa possibile costruire pacchetti turisti, raccontare e vendere il territorio. Ad esempio i cammini, l’enogastronomia, il turismo industriale, quello del settore wedding.
"Proviamo ora a lavorare su questa macroaree e capire anche che contributi possono dare gli operatori". La restituzione di questo secondo questionario è fissata al 3 febbraio. "Nel frattempo sta a noi – conclude l’assessora – sviluppare un po’ di più il modello sui cui intendiamo puntare".
Dialogo e confronto, insomma. "Il percorso per la costituzione di una Dmo a Prato avanza: dai questionari distribuiti presso le aziende è emersa la volontà evidente di procedere in questa direzione. Ora sarà fondamentale condividere la strategia", la posizione di Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Prato, dopo l’incontro di ieri. L’analisi effettuata tramite i questionari "ha restituito la volontà delle imprese pratesi di inserirsi all’interno di un sistema nuovo, capace di mettere il settore del turismo al centro, con progetti e iniziative utili a dare alle attività il riconoscimento che meritano. Dalla riunione sono emersi spunti interessanti, sia da parte delle aziende, che dalle istituzioni e associazioni. L’ampia partecipazione registrata è fondamentale per mettere a terra un’iniziativa che riesca a cucire l’ambizione del territorio, nei termini del suo sviluppo turistico".
Ora la palla passa all’amministrazione comunale, per un nuovo aggiornamento con le associazioni e imprese ai primi di febbraio. Poi bisognerà tirare le fila, andare oltre il confronto. "Sarà cruciale avviare un percorso di condivisione circa il modello organizzativo, l’organigramma da adottare e le risorse coinvolte", chiude Tempestini.
Bene il confronto anche per Confesercenti, ma occorre stringere sui tempi. "Da quest’ultimo incontro è emerso che la necessità di realizzare la Dmo è condivisa, ma speriamo che il percorso proceda in modo spedito. Forse – suggerisce il presidente di Confesercenti Prato, Stefano Bonfanti – invece che confrontarsi con una platea così abbondante sarebbe più costruttivo procedere con ‘tavoli preparatori’, tematici". Insomma, che le istituzioni si confrontassero con tavoli pensati per i diversi ‘attori’ di questo percorso, dalle associazioni di categoria, alle guide turistiche, ai tassisti. Tavoli un po’ più circoscritti, ma che magari potrebbero agevolare il percorso verso la Dmo.
Maristella Carbonin