Sono passati 10 anni esatti dalla tragedia dell’incendio alla Teresa Moda di via Toscana, quando sono morti sette operai cinesi che lavoravano e vivevano nel capannone fianco a fianco con le macchine, gli impianti elettrici non a norma e le cucine improvvisate con bombole di gas stipate senza alcuna sicurezza. Un episodio che ha segnato per sempre il territorio pratese e che ha dato inizio ad un nuovo capitolo nella lotta contro l’illegalità e nella difesa dei diritti più elementari dei lavoratori. Dal 2014 è partito il Piano lavoro sicuro: tanto è stato fatto, come sottolineato in occasione del convegno "Lavoro Sicuro - Analisi e prospettive" che si è tenuto ieri al Centro Pecci. Ci sono i numeri a testimoniarlo. Quelli riportati da Renzo Berti, direttore del Dipartimento Prevenzione Azienda Usl Toscana Centro. "In nove anni e due mesi, sono state ispezionate nella Asl Toscana Centro 18.810 imprese, di cui 11.077 a Prato. Siamo passati da dei controlli mirati a dei controlli ordinari. Nel 2023, il 65,9% delle aziende ispezionate a Prato è risultato in regola, mentre nel 2014 eravamo attorno al 32,5%. Il miglioramento è sensibile e questo ha avuto un riflesso positivo anche sulle sanzioni emesse (dal 2014 a oggi, le imprese hanno dovuto pagare quasi 26 milioni di euro per varie irregolarità, nda). La sensazione però è che manchi ancora una reale presa di coscienza da parte dei datori di lavoro e che questi risultati siano stati raggiunti più per una paura dei controlli". Come annunciato da Berti, il progetto proseguirà per altri due anni con la quinta fase e un trend di controllo di quasi 1000 imprese all’anno. "Quello che ci siamo prefissati per il 2024 e il 2025 è di confermare l’attuale pressing ispettivo e la compartecipazione di altri enti di controllo e mediazione culturale, con al contempo un rilancio di attività mirate di comunicazione, informazione e formazione".
Il piano ha praticamente azzerato gli impianti elettrici non conformi (in 9 anni si è scesi dal 27% all’1%), mentre i dormitori sono un terzo rispetto a prima, dal 18% al 6,6%. "Non è ancora tutto a posto, ma dal settembre 2014 la reazione delle istituzioni è stata tanto forte quanto tragico è stato l’episodio della Teresa Moda - ha detto il sindaco Matteo Biffoni - Grazie al progetto organizzato e sostenuto da Regione, Procura, Comune, in collaborazione con le Forze dell’ordine, abbiamo raggiunto traguardi importanti, ma ci accontenteremo solo quando arriveremo allo zero relativamente agli incidenti e agli sfruttamenti sul posto di lavoro". Presente, fra gli altri, anche il console generale aggiunto della Repubblica Popolare Cinese a Firenze Guan Zhongqi, che ha espresso la volontà di collaborare con le istituzioni di ogni livello per la sicurezza dei lavoratori.
Francesco Bocchini