Olimpiadi pratesi in chiaroscuro. Guazzini top, la pallanuoto piange

La ciclista di Poggio a Caiano ha ottenuto un risultato storico e ha già nel mirino Los Angeles 2028. Settebello e Setterosa tornano a casa a mani vuote, ma gli atleti di casa nostra hanno mostrato il loro valore.

Olimpiadi pratesi in chiaroscuro. Guazzini top, la pallanuoto piange

Chiara Consonni e Vittoria Guazzini dopo la vittoria alle Olimpiadi

I fasti di Rio 2016, con ben tre medaglie pratesi, sono stati senz’altro un’eccezione, ma nemmeno allora arrivò una medaglia del metallo più pregiato. Ecco perché Prato e Poggio a Caiano (ma non solo) devono festeggiare Vittoria Guazzini, oro nella Madison femminile, mentre per Chiara Tabani, Giuditta Galardi e Lorenzo Bruni non è andata altrettanto bene. Le Olimpiadi di Parigi si sono chiuse ieri portando via anche quel sottofondo di polemiche scatenato dai motivi più disparati (come ha avuto modo di constatare, suo malgrado, proprio Bruni). Ma qual è il bilancio della spedizione pratese? Le pagelle dei nostri atleti non vedono bocciati, seppur con differenti sfumature.

Il volto più alto va ovviamente a Guazzini, Vittoria di nome e di fatto: come si fa a dare meno di 10 e lode a chi porta a casa un oro olimpico? La ciclista poggese, a dispetto della giovane età, era già in Giappone tre anni fa, appena ventenne. Aveva quindi l’esperienza necessaria per gestire determinate situazioni e ha trasformato la delusione per il quarto posto nell’inseguimento a squadre (che sarebbe comunque già stato un risultato degno di nota) in grinta e determinazione per sbaragliare la concorrenza nella Madison, in tandem con la compagna di Nazionale Chiara Consonni. E non è finita qui: Vittoria Guazzini non ha ancora compiuto 24 anni, dunque (salvo sorprese) ha tutte le carte in regola per rappresentare Poggio e la provincia pratese anche a Los Angeles 2028.

Se il ciclismo ha rappresentato una delle note liete, stavolta la pallanuoto è da considerarsi una nota dolente. Ma non sempre per colpa dei giocatori o delle giocatrici pratesi, anzi. E il discorso diventa evidente soprattutto per il Settebello: una formazione potenzialmente da medaglia d’oro, come ha ribadito il commissario tecnico Alessandro Campagna, messa ko da una selezione altrettanto forte come l’Ungheria ma soprattutto da una decisione arbitrale scellerata che ha portato all’annullamento del gol valido di Condemi. Certo, se ai rigori fosse andata diversamente, la polemica non sarebbe probabilmente sorta, ma tant’è. Ecco quindi che Bruni e soci meritano 6,5: il trentenne pratese ha messo lo zampino in praticamente tutte le vittorie di un gruppo che si era aggiudicato quasi tutte le partite del girone eliminatorio chiudendo in seconda posizione la fase a gironi. C’è una delusione da smaltire, ma la squadra resta fra le più forti del globo e Lorenzo Bruni continuerà probabilmente a farne parte ancora per qualche anno.

E le atlete del Setterosa? Chiara Tabani e Giuditta Galardi meritano un 6: non sono riuscite a dare il massimo (come tutte le compagne, del resto) nei primi due match persi contro Francia e Stati Uniti. Sconfitte maturate più per l’emozione che per i reali valori in acqua, riscattate comunque da un secondo scorcio all’altezza. Il bronzo era forse alla portata, con un po’ di fortuna in più. Ma nemmeno un quinto posto è comunque da buttare: lo sport pratese, perlomeno ad alti livelli, è vivo e vegeto. E può costruire su una medaglia d’oro storica. Una prospettiva non da poco.

Giovanni Fiorentino