Sarà un’annata da ricordare il 2024 per quel che riguarda le olive in Valbisenzio. Per il quantitativo dei frutti, un’abbondanza che ha caratterizzato tutta la Toscana, dopo un 2023 di "scarica" in cui molti sono stati costretti a rinunciare alla produzione. E per le richieste di spremiture concentrate nello stesso lasso di tempo, che ha portato molti a posticipare la raccolta o a rivolgersi fuori provincia.
"Tantissime olive, una grande annata anche in Vallata – spiega Francesca Marasco che gestisce il frantoio di Sofignano – fatto che ha messo in crisi i frantoi. Anche per la concomitanza di brutto tempo in ottobre. In tanti hanno posticipato la raccolta oppure hanno iniziato e poi l’hanno sospesa perché le rese erano bassissime, e quindi hanno ripreso a frangere a novembre. Ora la resa si sta alzando, ma siamo sempre sotto la media degli altri anni. La qualità invece è sempre alta".
La maggioranza delle olive portate a Sofignano arrivano da produttori valbisentini che si dividono fra il frantoio di Colle e quello sopra Vaiano. Solo per il frantoio di Sofignano, il quantitativo di olive si aggira intorno ai 200 quintali giornalieri moltiplicati per circa due mesi di frangitura, per un totale, quindi, circa di 1.200 quintali di olio. L’azienda più grande verso nord è la Fattoria di Colle, a Carmignanello, ma fino alle altitudini più basse di Cantagallo e Vernio sono olivi a perdita d’occhio. Quest’anno la mosca olearia non si è vista e l’olio è ottimo, con un costo di 18 euro al litro. Il guasto di un macchinario al frantoio di Sofignano, la scorsa settimana, ha fatto temere il peggio. "Il frantoio è ripartito – conclude la Marasco –. Abbiamo avuto un guasto tecnico mercoledì che ci ha costretti a stare fermi tre giorni. Abbiamo risolto venerdì notte e nei giorni successivi abbiamo lavorato h24 per metterci in pari. Gli appuntamenti già fissati, vengono quindi rispettati".