
Oltre 200 frane in Vallata. I sindaci incontrano Monni: "Serve lavoro di squadra". È polemica con Musumeci
La Regione in Valbisenzio ieri per incontrare i sindaci e fare il punto della situazione con l’assessore Monia Monni (nella foto), che fra le deleghe ha, oltre alla protezione civile, il "contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici" e l’ambiente. La mattinata è iniziata con una riunione nella sede del Coc di Vaiano, a porte chiuse, per proseguire in via Fratelli Rosselli dove il sindaco Primo Bosi ha illustrato ciò che è avvenuto col torrente Trescellere, che la notte del nubifragio è letteralmente scoppiato nel cuore del paese.
Sul posto, anche i sindaci di Cantagallo, Gugliemo Bongiorno – accompagnato da tutto lo staff dell’ufficio tecnico – e di Vernio, Giovanni Morganti, attualmente presidente dell’Unione dei Comuni. I tre sindaci hanno approfittato della presenza dell’assessorato regionale e dei tecnici dell’ente per presentare le proprie situazioni e per avere consigli su come muoversi, in uno scenario che vede ancora moltissime criticità aperte, con 60 situazioni critiche sul territorio di Vaiano e decine di famiglie ancora evacuate a Cantagallo, mentre a Vernio si continuano a contrastare frane piuttosto importanti. "Questo evento è di una dimensione epocale – ha dichiarato Monni -, non ha precedenti. Siamo ad una prima storica che coinvolge una porzione di territorio ampissima: abbiamo visto nei giorni scorsi gli effetti delle alluvioni, vediamo oggi gli effetti delle frane. Non è soltanto il territorio della pianura ad essere in ginocchio ma anche tutto il territorio collinare e montano. L’impegno che ci siamo presi anche oggi coi sindaci di Vaiano, Vernio e Cantagallo è quello di rafforzare ancora di più il lavoro di squadra e sostenere ancora di più i comuni in un impegno fortissimo che oggi riguarda le somme urgenze, gli interventi di immediato ripristino per tenere le persone al sicuro e riattivare le viabilità".
E ha concluso: "Sicuramente i fondi commissariali sono quelli a cui dobbiamo attingere. Ieri (lunedì, ndr) è venuto il ministro Musumeci, ci sarebbe piaciuto avere qualche rassicurazione in più. Rassicurazioni che per ora non sono arrivate però l’impegno della Regione e dei comuni è forte. Le risposte vanno date, auspichiamo che al di là della ’défaillance’ del ministro, l’impegno del Governo si veda rapidamente. Questo non è solo un territorio importante perché vissuto da comunità che hanno il diritto di tornare nelle loro case e di imprese che devono riaprire rapidamente le loro fabbriche. E’ il polo produttivo della nostra regione ed è un pezzo importante del Pil italiano, peraltro legato alla moda, e la moda è velocità. Abbiamo bisogno di ripartire e dire agli imprenditori che ancora sono a togliere il fango di assicurarsi per reggere a questi eventi non è stata una grande risposta da parte del ministro".
I tre sindaci della Valbisenzio durante l’incontro con l’assessore Monni hanno dichiarato: "Con la Regione abbiamo condiviso tutta la gravità della situazione a 12 giorni dal l’evento che ha segnato in modo decisivo la storia della Valbisenzio. Nei nostri Comuni, ad oggi, si contano oltre 200 eventi franosi mentre il reticolo idraulico minore, che si caratterizza per la presenza di decine di torrenti, ha bisogno di interventi urgenti che consentano fi recuperare la capacità di contenimento degli alvei. Non c’è tempo da perdere – affermano i sindaci - stiamo lavorando con interventi In somma urgenza. Alla Regione abbiamo chiesto di intensificare il già buono lavoro di squadra".
Claudia Iozzelli