Prato, 11 febbraio 2024 – Accoltellato a una gamba e alla schiena e lasciato morire. Un lungo video, girato da una telecamera di videosorveglianza di una ditta in via Torricelli a Seano, riprende la lunga agonia della vittima: mezz’ora, tempo durante il quale ha sofferto, contorcendosi per il dolore finché non è deceduto a causa delle ferite, forse dissanguato. E’ stata un’eternità. E’ morto in modo atroce Arpal Singh, autotrasportatore di 59 anni di origini indiane, residente a Mantova, ucciso da due pachistani di 20 e 30 anni che lavoravano per la vittima, bloccati ieri sera in tarda serata. L’hanno aggredito mentre stava caricando il furgone con gli abiti da portare in Germania di fronte a un pronto moda.
Arpal Singh è stato ucciso brutalmente venerdì sera poco dopo le 20 nel buio di via Torricelli, zona industriale di Seano, Carmignano. L’aggressione e i momenti successivi dell’agonia sono stati interamente ripresi da una telecamera. Le immagini sono chiare: si vedono i due pachistani colpire a morte Arpal e lasciarlo lì dopo aver preso soldi, ben 10.000 euro in contanti, e telefono.
I carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Valentina Cosci, li hanno subito identificati e le ricerche sono state frenetiche dalla serata di venerdì. Fino a ieri in tarda serata quando sono stati rintracciati e bloccati: i militari hanno fermato un treno della compagnia Italo che da Milano era diretto a Torino. I due stavano scappando, forse stavano cercando di raggiungere il confine. Li hanno arrestati i carabinieri di Milano in collegamento con i carabinieri di Prato in una scena da film. I due avevano 4.000 euro in contanti e il telefono della vittima.
Ma facciamo un passo indietro. Che cosa è successo venerdì sera a Seano? Arpal Singh di lavoro faceva l’autotrasportatore, si occupava di prelevare gli abiti dai vari pronto moda cinesi nel Macrolotti di Prato e portarli in Europa. A volte, come venerdì, aveva con sé parecchi contanti con i quali pagava gli abiti direttamente ai pronto moda. L’altra sera Arpal lavorava con il figlio. I due hanno fatto il giro di diversi pronto moda fra Prato e la zona industriale di Carmignano. Si muovevano con due mezzi separati: Arpal aveva un furgone più piccolo sul quale caricava gli abiti. Il figlio, invece, lo attendeva al Macrolotto con un tir sul quale avrebbero trasferito la merce per poi partire alla volta della Germania.
Arpal è arrivato a Seano ma qualcosa è andato storto. Sceso dal furgone, è stato avvicinato dai due collaboratori che lo hanno aggredito. Uno ha tirato fuori un coltello e lo ha colpito alle spalle e a una gamba. Le immagini non lasciano spazio a dubbi: i due, prima di scappare, hanno preso i soldi, circa 10.000 euro, il cellulare e le chiavi del furgone lasciandolo agonizzante. Arpal era ancora vivo ma nessuno se n’è accorto. Si sarebbe potuto salvare se qualcuno lo avesse soccorso.
Il cadavere è rimasto quasi due ore sulla strada. La scoperta è stata fatta dal figlio. Non vedendolo arrivare all’appuntamento al Macrolotto, lo ha chiamato. Nessuna risposta. Così si è messo sulle tracce del padre andando a cercarlo nei vari pronto moda dove sapeva che l’uomo avrebbe dovuto ritirare la merce. Gli ci sono volute due ore prima di arrivare in via Torricelli a Seano. Solo allora ha capito quello che era successo: ha trovato il corpo del padre riverso a terra in una pozza di sangue. Purtroppo era già morto. E’ stato lui a dare l’allarme.
In via Torricelli è arrivata l’ambulanza della Pubblica Assistenza di Poggio a Caiano, a ruota i carabinieri. Il medico non ha potuto fare molto per Arpal: quando i sanitari sono arrivati l’uomo era già morto. Il cadavere è stato poi rimosso dai servizi funebri della Misericordia di Prato e portato all’obitorio per l’autopsia che sarà svolta domani.
I carabinieri hanno raccolto le informazioni dalle ditte vicine e, soprattutto, hanno acquisito le immagini delle telecamere che hanno ripreso la scena. Le immagini hanno incastrato i due pachistani. E’ cominciata la caccia all’uomo. Finalmente ieri sera sono stati presi sul treno quando stavano per passare il confine.
Il movente è sicuramente economico: i due sapevano dei soldi che Arpal aveva con sé. Una somma ingente con cui avrebbe pagato i vestiti da portare in Germania. Così hanno agito uccidendolo. Adesso sono in carcere a Milano accusati di omicidio volontario in concorso.