E’ un lavoro senza sosta quello che stanno portando avanti i carabinieri del Nucleo Investigativo di Pistoia, diretti dal sostituto procuratore Leonardo De Gaudio. Dalla mattina del brutale omicidio di Alessio Cini, avvenuto all’alba di lunedì 8 gennaio alla Ferruccia di Agliana, gli inquirenti stanno portando avanti le indagini per far luce sul terribile delitto. Alessio Cini è stato sorpreso praticamente sulla soglia di casa, dal suo assassino, quando era ancora buio. Non ha avuto né il tempo né il modo di vederlo in volto. E’ stato colpito alle spalle da una spranga. E’ caduto a terra tramortito e, quando ancora respirava, il suo assassino lo ha cosparso di benzina e gli ha dato fuoco. Una modalità questa che ricorda quella di un’esecuzione. E, in un primo momento è stata questa l’ipotesi che molti hanno formulato. Ma la vita di Alessio Cini non aveva segreti, ed era tutta dedicata alla famiglia, come hanno raccontato anche gli amici più cari, quelli di Sant’Ippolito. Ruotava attorno alla figlia, 14enne, e alla sua famiglia: l’anziana madre che ha assistito fino alla sua morte, avvenuta la scorsa estate, e la sorella, che ha bisogno di cure e che lui andava a trovare quasi ogni giorno. Poi c’era il lavoro, come operaio tessile alla Microtex di Prato. E a Prato, Alessio Cini sognava di tornare a vivere un giorno, magari quando la figlia fosse diventata più grande. Un progetto interrotto da chi ha agito con una brutalità senza fine.
Piano piano, giorno dopo giorno, però il cerchio sembra essersi stretto. La verità sarebbe racchiusa negli attimi precedenti l’aggressione e nello spazio ristretto di quella villetta trifamiliare, racchiusa tra l’argine dell’Ombrone e i campi dei vivai tutti intorno.
Ieri è stata per gli inquirenti una giornata di intenso lavoro. Sembra siano state ascoltate di nuovo le persone vicine alla vittima e fino a tarda notte. Un lavoro importante, quello che si sta concretizzando in queste ore e che potrebbe portare presto alla soluzione di questo drammatico delitto. Tanti gli indizi finora raccolti, tutti pezzi di un puzzle complesso, utili a ricostruire gli ultimi attimi di vita di Alessio Cini, che è stato ucciso proprio sulla soglia di casa.
Non è esclusa – potremmo dire che ormai è quasi attesa dalla famiglia e dalla cittadinanza– una imminente evoluzione, proprio in queste ore. Ogni giorno, del resto, è un passo verso la soluzione del caso e per dare un nome a colui che ha compiuto l’omicidio, peraltro con tanta efferatezza, senza esitare nel cercare di cancellare con il fuoco ogni traccia del suo feroce gesto.