Onda giovane dagli States. La New Haven porta oltre duecento ragazzi: "Il sogno è un campus"

L’università della contea del Connecticut si è insediata in città nel 2012. Il preside Murphy: "Gli studenti raccontano Prato e portano qui genitori e amici". L’obiettivo dello studentato. "Servirebbe una struttura con almeno 60 posti letto".

Onda giovane dagli States. La New Haven porta oltre duecento ragazzi: "Il sogno è un campus"

L’università della contea del Connecticut si è insediata in città nel 2012. Il preside Murphy: "Gli studenti raccontano Prato e portano qui genitori e amici". L’obiettivo dello studentato. "Servirebbe una struttura con almeno 60 posti letto".

"I nostri studenti sono ambasciatori di Prato nel mondo"- lo ripete sempre Kevin Murphy, preside della New Haven Tuscany, fin da quando nel 2012 dalla contea del Connecticut l’università americana si è insediata in città. Oltre duecento studenti dagli States, ogni anno, studiano e vivono a Prato. "Ci sono periodi, come adesso, nei quali ne accogliamo contemporaneamente una quarantina, nel periodo estivo sono da noi un centinaio". Murphy è entusiasta. "Sono parte della comunità locale e raccontano la città fuori dai suoi confini geografici, vengono qui, conoscono la cultura e la lingua italiana, poi portano a Prato parenti ed amici. Spesso un viaggio in Italia con la famiglia parte proprio da questa città".

Studiare e vivere nel quadrilatero di piazza san Francesco corrobora la voglia di respirare tutto quello che la città può offrire. "In affitto dalla Curia vescovile- prosegue il preside – disponiamo della sede universitaria e dell’adiacente dormitorio nel quale accogliere una quarantina di studenti".

L’ambizione, però, sarebbe quella di potere contare su un unico spazio nel quale ospitare tutti gli studenti senza ricorrere ad alberghi e residence che offrono un buon servizio, ma assomigliano poco al modello campus al quale gli studenti americani sono abituati.

"Sono anni che si parla di uno studentato, ma i palazzi da utilizzare necessitano di importanti interventi di adeguamento e gli investimenti da mettere in moto sono davvero tanti senza trascurare che la presenza dei nostri studenti oscilla nei vari periodi dell’anno. L’ideale? Un’unica struttura che possa disporre di una sessantina di posti letto". Intanto, il virtuoso incrocio con la popolazione studentesca e con le attività alle quali collaborare, sprona la New Haven a fare sempre di più. "Ci sono gruppi che lavorano a fianco di esperienze locali – spiega Murphy – Riprenderemo l’impegno di volontariato come la lettura in inglese ai bambini che frequentano la biblioteca Lazzerini. Il supporto linguistico lo offriamo anche ai licei pratesi. Ci sono le attività sportive con l’Oratorio sant’Anna, la collaborazione con le associazioni di assistenza".

Anche le cene nelle famiglie pratesi, un’altra esperienza che accomuna agli allievi della Monash, sono una preziosa occasione per scambiare lingua, usi e idee. Sul sito della New Haven Tuscany Campus c’è scritto: "Gli studenti si immergono in ciò che questa città ha da offrire, lavorando insieme o con la gente del posto per arricchire l’ambiente circostante". Davvero convinti e convincenti.

Marilena Chiti