PRATO
"Da Betlemme a oggi. La Natività nell’arte contemporanea" è il titolo della mostra che sabato alle 16 sarà inaugurata al Museo dell’Opera del Duomo. La rappresentazione della Natività è uno dei temi più popolari e significativi dell’arte occidentale, affiorando fin dalle origini del Cristianesimo e subendo un’evoluzione profonda nel corso dei secoli, resa ricca di significati, stili e tradizioni diverse. All’immagine della Vergine con il Bambino e a quella della nascita di Gesù secondo l’iconografia classica, è dedicato l’allestimento, curato dalla direzione del Museo insieme al critico d’arte monsignor Giuseppe Billi.
L’esposizione si compone di una selezione di opere scelte dalla collezione privata Shalom G.B., in cui il tema della Natività viene trattato da artisti contemporanei, come Elio de Luca, Venturino Venturi, Ermanno Toschi, Sandro Chia, i fratelli Bueno, Romano Battaglioli e molti altri. Il denominatore comune che ha caratterizzato la selezione delle opere è il gesto di tenerezza naturale dell’abbraccio fra una madre e il suo bambino, venti dipinti in formato e tecniche diverse, realizzate dagli anni ‘80 del secolo scorso fino ai giorni nostri che raccontano visivamente la nascita di Gesù sulla terra. A completare il tema della Natività è esposto - ed è la per la prima volta al di fuori della pieve di San Pietro a Figline - il presepe in terracotta invetriata realizzato da Leonetto Tintori, un insieme di sculture che uniscono personaggi contemporanei ai soggetti tradizionali del presepe. "Le prime rappresentazioni della natività appaiono nei primi secoli dell’era cristiana, soprattutto nei luoghi di culto come le catacombe – spiega Veronica Bartoletti, direttrice del museo dell’Opera del Duomo –. Dalla più antica testimonianza visiva di questo soggetto, che si trova nelle Catacombe di Priscilla a Roma, datata al III secolo, l’iconografia di questo momento ha attraversato i secoli rendendosi inconfondibile fino ad oggi".
La mostra si potrà visitare fino al 6 gennaio nella zona delle Volte e nella cappella dei Battuti di Santo Stefano. L’ingresso è libero e gli orari di visita sono quelli del Museo: dal martedì al sabato dalle 10 alle 17 e la domenica dalle 13 alle 17. "Questa mostra non è solo un omaggio al Natale – dice don Billi – ma alla Natività sotto lo spirito sacro e come evento umano sorprendente, in assoluto".