REDAZIONE PRATO

Opera Santa Rita a trazione rosa: Sanesi presidente, Ulivi direttrice

Il bilancio del 2021 parla di 200 dipendenti, 8 milioni di ricavi e 888 utenti accolti nei centri o seguiti

Duecento dipendenti, 8,1 milioni di ricavi (cioè 1,3 milioni in più del 2020), un utile di 13.000 euro reinvestito in servizi, 888 utenti accolti nei centri o a cui è stata prestata assistenza negli ambulatori o con visite domiciliari, e una serie di interventi edilizi per ampliare l’offerta di strutture. Sono i numeri del bilancio sociale 2021 dell’Opera Santa Rita, momento che ha segnato un avvicendamento storico alla guida della Fondazione con Roberto Macrì che dopo 17 anni ha lasciato la presidenza. A subentrargli è Renza Sanesi (nella foto). Un’Opera Santa Rita a trazione femminile, visto che nel ruolo di direttrice è stata scelta Nicoletta Ulivi. La Fondazione nel 2021 ha aperto il terzo gruppo di appartamenti al Soccorso in via Roma, ha iniziato i lavori nella sede di via de’ Cappuccini per l’ampliamento dell’esercizio ambulatoriale ormai prossimo all’attivazione. E poi ha messo in ponte il Centro di salute mentale negli spazi dell’oratorio di Sant’Anna (anche questo vicino alla partenza). A proposito della struttura di viale Piave, a fine 2021 qui è stato avviato il Centro di socializzazione. "Il 2021 è stato caratterizzato da tante azioni, interventi, iniziative progettuali tese a rimettere al centro le persone, i loro bisogni, problemi, attese e speranze – dice Macrì –. I nostri servizi hanno tenuto il passo, sono cresciuti e hanno cercato percorsi di innovazione e nuovi orizzonti di intervento". Poi il passaggio di consegne. "Sanesi è stata una confidente, una compagna di viaggio insostituibile, competente – conclude Macrì -. Ulivi la sosterrà rilevandone il ruolo di direttore e creando così una coppia tutta al femminile sulla quale la Fondazione potrà guardare con estrema fiducia al futuro". Sanesi nel suo primo intervento da presidente ha chiesto collaborazione alle pubbliche amministrazioni. "Siamo creditori per 2,1 milioni verso enti pubblici, con arretrati di pagamento fino a dieci mesi – dice –. Serve quindi un’accelerazione, così come vanno riviste le convenzioni e gli appalti che non possono essere basati solo sul ribasso per assegnare i servizi".