Operai senza diritti e sfruttati. Ispettori, tutele e denunce: il Pd c’è. Arriva la commissione parlamentare

Giovedì l’assemblea provinciale dem a Seano. Documento del segretario Biagioni: "Impegno per Prato". Giani rilancia il Piano Lavoro sicuro. Prestanti critica La Porta. E Fossi sottolinea: "Chi denuncia non resti solo".

Operai senza diritti e sfruttati. Ispettori, tutele e denunce: il Pd c’è. Arriva la commissione parlamentare

Il segretario del Pd pratese Biagioni illustra il documento all’assemblea

Arriverà in visita ufficiale a Prato l’11 novembre la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, sfruttamento e tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, guidata dall’onorevole Chiara Gribaudo. E sempre nelle prossime settimane sarà a Prato anche l’onorevole Valter Verini, capogruppo Pd in Commissione antimafia. Il caso di Seano che ha portato alla luce nuovi episodi di sfruttamento della manodopera straniera continua ad essere sotto i riflettori e ad annunciare queste visite è stato l’onorevole Pd Marco Furfaro giovedì sera all’assemblea provinciale del Pd pratese che in via eccezionale si è tenuta proprio a Seano, dieci giorni dopo il grande corteo nella zona industriale e argomento unico della serata è stato proprio il tema del lavoro. Il segretario provinciale Pd Marco Biagioni ha illustrato il documento, sottoposto poi all’approvazione degli iscritti, intitolato "Impegno per Prato". "E’ importante essere qui a Seano – ha detto Biagioni – perché lo sfruttamento esiste, c’è chi si arricchisce, c’è chi se ne frega della responsabilità sociale. Noi vogliamo promuovere un’azione condivisa e tutelare chi contrasta lo sfruttamento. Dipingere Prato come la città dell’illegalità è profondamente sbagliato e rischia solo di compromettere ogni prospettiva di sviluppo". Il documento prevede impegni e azioni a livello nazionale come ad esempio definire gli atti parlamentari per sostenere il distretto (la moratoria sugli F24, sospensione prestiti, Cig in deroga e altro), a livello regionale (potenziare il Piano Lavoro Sicuro, aumento degli ispettori Inps, Inail e Itl) e a livello locale con la promozione di un patto sociale contro lo sfruttamento, l’introduzione del salario minimo, la creazione di una cassa di solidarietà. Su alcuni punti si è soffermata ampiamente Ilaria Bugetti, sindaca di Prato. "La piaga dello sfruttamento deve essere affrontata e debellata: sono tornata a chiedere con forza che gli ispettori Asl siano affiancati dagli ispettori del lavoro". Bugetti ha toccato un tema delicato: come spingere i lavoratori sfruttati a denunciare? "Dobbiamo essere capaci di spiegare a chi vuole denunciare che possono uscire dallo sfruttamento. Gli strumenti da mettere per proteggere chi si espone sono la continuità lavorativa e una casa. Chiederemo alla Regione di attivare un percorso di accompagnamento per chi sceglie questa strada". Il ragionamento di Ilaria Bugetti è stato ripreso dal sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti. "Prato rappresenta la laboriosità – ha detto Prestanti – e non dobbiamo lasciare indietro nessuno: ci sono gli strumenti per riconoscere i diritti e fra questi una proposta può essere quella di dare incentivi a chi riassume il lavoratore che ha denunciato lo sfruttamento. Sui controlli l’ho detto chiaramente in Prefettura: bisogna intercettare l’area dei problemi, responsabilizzare i proprietari ma non accetto che l’onorevole La Porta sia venuta qui a fare una sceneggiata, utilizzando le forze dell’ordine, quando non ha portato risorse per il distretto né si è adoperata per migliorare i controlli o gli strumenti legislativi". Il segretario del Pd regionale Emiliano Fossi ha rimarcato l’importanza di costruire un modello alternativo di sviluppo: "Non c’è solo il caso Prato, il caporalato c’è in agricoltura. Proviamo a essere irreprensibili sulla legalità. Chi denuncia non deve rimanere solo e qui c’è il salto di qualità creando percorsi di emancipazione dei lavoratori". Per il presidente Giani il caso Seano è il punto di svolta: "Ora è il momento di uno scatto morale: difendere chi viene da lontano e si ritrova sfruttato. La Regione Toscana, all’indomani del rogo di Teresa Moda, lanciò il Piano Lavoro Sicuro il risultato fu l’impiego di 40 ispettori e un protocollo firmato con l’allora procuratore Giuseppe Nicolosi, protocollo che spero di rinnovare con il nuovo procuratore Luca Tescaroli".

M. Serena Quercioli