REDAZIONE PRATO

Operazione "si deve prevenire". Protezione civile più forte. Satelliti e sensori, nuove difese

Rivedere i piani operativi comunali, ridurre il consumo di suolo e corretta informazione. Oltre cinquecento partecipanti al “Meno rischio in Toscana“ ieri al teatro Politeama.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ieri mattina al Politeama

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ieri mattina al Politeama

Come gestire il rischio idrogeologico in Toscana? Quali soluzioni contro alluvioni e frane? Prevenzione, informazione e tecnologia sono le parole chiave di “Meno rischio in Toscana“ che ha visto oltre 500 partecipanti ieri mattina al Politeama tra amministratori, volontari della protezione civile, vigili del fuoco, tecnici, rappresentanti degli Ordini professionali, Comitati e realtà coinvolte nel sistema di prevenzione e gestione del rischio idraulico ed idrogeologico. La Regione Toscana ha aperto proprio a Prato questo iter formativo in 10 tappe, tra incontri in presenza e webinar.

"Qesto percorso – ha spiegato l’assessora regionale all’ambiente ed alla difesa del suolo Monia Monni - voluto dalla Regione è dedicato a chi opera nei settori dell’urbanistica, della prevenzione e della gestione dell’emergenza e mira a fornire gli strumenti giusti per aumentare la sicurezza delle nostre comunità". Agli addetti ai lavori della Regione e della Protezione civile sono stati affiancati anche un gruppo di professionisti e di docenti universitari, con il compito di diffondere le corrette informazioni. A parecchie domande è stato risposto in diretta e molte si sono concentrate sul rischio alluvione e allagamenti. Il cambiamento climatico è stato al centro del dibattito, così come la richiesta di limitare il consumo di suolo e quella di evitare, nei piani operativi comunali, nuove costruzioni in prossimità di argini. La sindaca Ilaria Bugetti ha ricordato quanto successo a Prato nel novembre del ’23 e l’impegno del sistema di volontariato che si forma tutto l’anno per essere pronto quando suona il campanello d’allarme: "Oggi - ha detto - non è ammessa improvvisazione. Cosa possiamo fare come istituzioni per aiutare la protezione civile? Intanto fornire loro sedi, mezzi adeguati, organizzazione, appoggio. Ma c’è qualcosa di più che possiamo fare: lavorare sulla prevenzione. Non basta togliere l’acqua e il fango dalle case e dalle aziende o ricostruire argini e ponti. Non basta rimborsare i cittadini danneggiati, dobbiamo lavorare sul potenziamento della prevenzione ed ecco perché ho deciso di portare avanti una piccola rivoluzione in ambito urbanistico convogliando gli introiti derivanti dai vari interventi edilizi programmati sul territorio in opere idrauliche ritenute necessarie per migliorare il deflusso dell’acqua in caso di piogge straordinarie. Opere piccole o grandi, interamente del Comune o a metà con altri enti come la Regione. L’altra novità è la creazione di un osservatorio con i comitati cittadini per monitorare i lavori che vengono fatti sul reticolo idraulico minore, dalla progettazione alla cantierizzazione".

Il professor Nicola Casagli del Centro per la protezione civile dell’università di Firenze ha illustrato il progetto “Digital Twin“ ovvero la tecnologia al servizio della sicurezza. "Se costruisco una diga cosa succede? Se si verificano 400 frane cosa possiamo fare? A queste domande - ha detto Casagli - possiamo rispondere affidandoci anche ai sensori e ai satelliti di cui disponiamo. Non si tratta solo di assemblare i dati relativi ai terreni, ai corsi d’acqua ma interrogare anche i sensori e i satelliti". Quella del “gemello digitale“ è la direzione da percorrere per prevenire i disastri ambientali. "Di fronte a fenomeni atmosferici sempre più violenti - ha detto Susanna Cenni, sindaco di Poggibonsi e presidente di Anci Toscana - servono anche per i Comuni conoscenze sempre più approfondite". Bernardo Gozzini del Consorzio Lamma ha illustrato il sistema di allerta meteo della Regione Toscana evidenziando le modalità per cui si ricorre al giallo, arancione, rosso e l’importanza di non creare inutili allarmismi. In chiusura il presidente della Regione Eugenio Giani ha invitato i Comuni a lavorare con celerità sulle progettazioni: "La Regione si attiva per fare le variazioni di bilancio ma poi i progetti dei Comuni per opere pubbliche non arrivano e le risorse non vengono spese. La Toscana solo da gennaio ad oggi ha già avuto 4 stati di emergenza, altri 4 sono stati dichiarati a settembre-ottobre, c’è bisogno di attenzione da parte del Governo e reputo queste opere di prevenzione più importanti della costruzione del ponto sullo stretto di Messina. Come Regione continueremo a dare forza ai Consorzi di Bonifica e al Genio Civile".

M. Serena Quercioli