SILVIA BINI
Cronaca

Ora Viaccia ha paura: "Impensabile costruire . Il Ficarello non è sicuro"

La lettera aperta alla sindaca. "Ripensiamo la costruzione nell’ex Rosalinda". E il vicesindaco Faggi sullo scenario di Figline: "I privati facciano la loro parte".

L’ondata di piena che ha costretto la città all’allerta rossa e tenuto col fiato sospeso pratesi e amministratori è passata, tutto sommato, senza lasciare danni. Le ultime 48 ore sono state da cardiopalma soprattutto per chi la devastazione dell’alluvione l’aveva già provata sulla propria pelle nel novembre del 2023. Tra loro ci sono i cittadini di Viaccia, zona flagellata sedici mesi fa con case e garage invasi da acquare fango, mobili distrutti e auto andate perse. Sono loro che oggi chiedono all’amministrazione di fare un passo indietro e rivedere le scelte. Il riferimento è all’ex Rosalida, la fabbrica destinata a diventare un insediamento da 250 appartamenti nel pieno del quartiere di Viaccia. E c’è di più, a generare preoccupazione è il fatto che il maxi complesso immobiliare, che dovrebbe essere realizzato dalla società Oktò aggiudicataria dell’ultima asta, dopo diversi tentativi andati a vuoto, insisterà sul tratto tombato del torrente Ficarello. Lo stesso torrente che nel 2023 causò tanti danni alle abitazioni e che oggi contribuisce a generare un senso di paura ogni volta che la pioggia inizia a scendere e parte il balletto dei codici di allerta.

"Questa volta la tempesta è passata senza danni, ma noi abbiamo paura. Abbiamo passato le ore a guardare l’altezza del torrente con il terrore che esondasse e accadesse di nuovo quanto abbiamo già vissuto", dice Stefano Pastacaldi che ieri su Facebook ha scritto una lunga lettera aperta alla sindaca Bugetti per richiamare la politica alle responsabilità. "Apprezziamo quanto fatto dal Comune, ma l’ipotesi che a Viaccia possano essere costruite 250 nuove abitazioni è follia. È un progetto che ci spaventa e che la zona non può sostenere, almeno non adesso". Pastacaldi chiede che siano prese non considerazione le problematiche relative al rischio idraulico: "La frazione non è sicura - dice -. Gli appartamenti dovrebbero sorgere proprio nell’area sotto alla quale passa il tratto tombato del Ficarello, fino a quando non saranno realizzate le opere idrauliche che servono per la messa in sicurezza è impensabile costruire così tante abitazioni. Il consumo di suolo è uno dei problemi principali connessi al maltempo, chiedo alla giunta di fare una scelta responsabile. Capisco che ci siano degli investimenti, non sono un tecnico ma non è pensabile realizzare un’opera tanto imponente in questa zona".

In 24 ore sul territorio sono caduti 95 millimetri di acqua, a Montemurlo, - zona che convoglia le proprie piogge anche nel torrente Ficarello - i pluviometri di Bagnolo e Javello in 24 ore hanno registrato precipitazioni per 85 millimetri. Ma i cittadini hanno paura, le opere di mitigazione del rischio idraulico che servirebbero per la messa in sicurezza sono numerose e necessitano di tempo e finanziamenti. Le somme urgenze sono servite per ripristinare quello che è stato distrutto dall’alluvione, ma adesso serve un passo in più che non è stato fatto. E per questo il comitato di Viaccia chiede all’amministrazione di non dare il via libera al progetto che porterebbe alla cementificazione di un territorio ancora fragile dal punto di vista idraulico. E proprio in fatto di prevenzione è stato il vicesindaco Simone Faggi a richiamare i privati alla responsabilità. È il caso di Figline dove la collina, in parte di proprietà privata, ha bisogno di essere messa in sicurezza. "In certe situazioni anche i privati dovranno fare la loro parte - ha detto -. Capiremo le modalità di intervento e le responsabilità".

Silvia Bini