REDAZIONE PRATO

Ore di servizi sociali . Attività alla ’Santa Rita’ e alla Pubblica Assistenza

Turini e Matteini Bresci hanno patteggiato a inizio febbraio. La pena dovrà essere scontata nelle due associazioni di volontariato del territorio. Si tratta di 1500 ore ciascuno. Servirà almeno un anno per completare l’iter.

Turini e Matteini Bresci hanno patteggiato a inizio febbraio. La pena dovrà essere scontata nelle due associazioni di volontariato del territorio. Si tratta di 1500 ore ciascuno. Servirà almeno un anno per completare l’iter.

Turini e Matteini Bresci hanno patteggiato a inizio febbraio. La pena dovrà essere scontata nelle due associazioni di volontariato del territorio. Si tratta di 1500 ore ciascuno. Servirà almeno un anno per completare l’iter.

Svolgeranno le ore di servizi di pubblica utilità alla Fondazione Santa Rita, che si occupa dell’accoglienza dei migranti, e alla Pubblica Assistenza. E’ quanto è stato deciso in seguito al patteggiamento di Sergio Turini, ex tenente colonnello dei carabinieri in servizio al comando di Prato, e di Riccardo Matteini Bresci, noto imprenditore tessile, ex ad del Gruppo Colle, che ha avuto incarichi anche in Confindustria nel settore moda ma da dove si è dimesso dopo il suo arresto nel maggio scorso. Il carabiniere e l’imprenditore erano finiti in una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, accusati di corruzione e tentata concussione. Furono arrestati nel maggio scorso. Insieme a loro è finito nei guai un investigatore privato di Torino, Roberto Moretti, amico di Turini.

A inizio febbraio Turini, assistito dall’avvocato Giovanni Renna, e Matteini, difeso da Pier Matteo Lucibello, hanno patteggiato una pena pari a 1500 ore di servizi di pubblica utilità, come era stato accordato con la Procura. Nello stesso procedimento Moretti, difeso dall’avvocato Alberto Rocca, è stato condannato, in rito abbreviato, a una pena di un anno e 8 mesi (pena sospesa).

Il giudice, accogliendo la richiesta di patteggiamento, ha anche disposto che i servizi di volontariato siano svolti nelle due associazioni del territorio: Turini alla fondazione Santa Rita e Matteini alla Pubblica Assistenza. Ancora non hanno cominciato il percorso e non è chiaro quali saranno i loro incarichi all’interno delle due associazioni ma sicuramente ci vorrà almeno un anno per poter concludere tutto l’iter e svolgere le 1500 ore che dovranno poi essere validate dal giudice stesso. Si tratta di un percorso di riabilitazione previsto dalla legge e che si può applicare in determinati reati.

Il terremoto giudiziario è scoppiato nel maggio scorso quando il carabiniere fu arrestato e portato alla Dogaia. L’imprenditore, invece, fu messo fin da subito ai domiciliari. Turini ottenne l’attenuazione della misura cautelare dopo una ventina di giorni. Entrambi rimasero agli arresti domiciliari fino a ottobre.

Dovevano rispondere di corruzione, presunti favori che il carabiniere avrebbe fatto all’imprenditore in cambio di utilità personali. Turini era accusato anche di tentata concussione, atti contrari al dovere di ufficio, accesso alla banca dati delle forze dell’ordine e peculato. L’investigatore privato era accusato di corruzione.

L’inchiesta della Dda di Firenze era nata da un’altra che riguardava alcuni imprenditori cinesi. Dalle intercettazioni emersero diverse telefonate fra Turini e alcuni orientali. Presunti favori che il carabiniere avrebbe fatto agli imprenditori. Dalle intercettazioni emerse anche lo stretto legame fra il carabiniere e Matteini. Secondo quanto era emerso dalle carte dell’inchiesta, Turini si sarebbe adoperato, facendo leva sul ruolo da lui ricoperto, per favorire l’amico Matteini ricevendo in cambio bottiglie di vino pregiato per un valore di 1.800 e un viaggio a New York per il figlio.

La fine dell’incubo è arrivata con la liberazione ottenuta in seguito all’accordo sul patteggiamento. Turini parlò di "esperienza dolorosa". "La richiesta di patteggiamento è stata una decisione consapevole, perché mi è stato spiegato cosa significa seguire le vie ordinarie. Rimane, una incommensurabile tristezza", spiegò l’ex militare una volta lasciati gli arresti domiciliari.

Ora non resta che seguire l’iter e svolgere le ore di servizi di pubblica utilità.

Laura Natoli