MARILENA CHITI
Cronaca

La bambina orfana di femminicidio, i nonni affidatari: "Viviamo per lei. Aiuti? Pochi, ci siamo sentiti soli"

La coppia si occupa della piccola che ha perso la mamma, uccisa dal compagno: "Sa che è volata in cielo". "Abbiamo un’età. Ci spaventa lasciarla sola"

Orfani di femminicidio, uno su 3 ha assistito alla morte della madre

Orfani di femminicidio, uno su 3 ha assistito alla morte della madre

Prato, 24 novembre 2023 – Non ci sono dati ufficiali, ma incrociando numeri ancora sparpagliati, si stima che attualmente in Italia vi siano oltre 2000 orfani di femminicidio. La legge li chiama "orfani di crimini domestici".

Orfani speciali, come li definì la psicologa fiorentina Anna Costanza Baldry che su questi bambini e ragazzi condusse una ricerca. Invisibili e anch’essi vittime di femminicidio, troppo dimenticate. Per accendere una luce, martedì 28 novembre alle 17 nel salone consiliare del comune di Prato il Soroptimist club consegnerà un assegno di studio a una coppia di nonni materni affidatari di una piccola orfana di femminicidio, nella convinzione che contribuire al processo di crescita educativa e culturale sia un segno di speranza, la possibilità di immaginare un futuro.

“Viviamo per la nostra nipote, stringiamo i denti e sorridiamo per lei" raccontano questi nonni tutto d’un fiato come a convincersi che così si deve fare, senza tentennamenti. Da qualche anno, da quel tragico giorno di orrore e dolore in cui la loro figlia è stata uccisa dal proprio compagno, hanno accolto la nipote "la nostra meraviglia" come la chiamano. Con addosso l’ansia e lo stupore di farsi genitori della piccola, la stanno accompagnando nella crescita.

"Aiuti? Quelli che abbiamo saputo trovare con le nostre risorse e affidandoci alle relazioni amicali. E’ stato proprio grazie ad una persona amica che siamo entrati in contatto con un’associazione e abbiamo potuto avere il sostegno psicologico. Poi, tante spese. Anche quelle legali. I conti da fare con scrupolosa attenzione".

Il nonno era già pensione quando è morta la figlia e la moglie continua ancora a lavorare. "Abbiamo anche dovuto lottare perché la bambina potesse restare con noi che, fin da subito, siamo stati gli affidatari. Ci siamo sentiti tanto soli, abbandonati nello scegliere per la piccola". Una piccola boccata d’ossigeno è arrivata da poco più di un anno usufruendo della legge che tutela gli orfani di femminicidio. Un percorso ad ostacoli tra i lacci della burocrazia che si è concluso con un contributo mensile di trecento euro.

«La nostra preoccupazione - confessano i nonni - è per il futuro della bambina. Noi abbiamo già una certa età e ci spaventa lasciarla sola, faremo di tutto perché possa contare anche sulle risorse economiche, ma questi anni ci hanno insegnato che sarà ancora non facile".

Nonni indispensabili che l’amano e la proteggono per tenerla lontana da ogni affanno. "Lei sa che la mamma è volata in cielo, una stella, era tanto piccola che non si rende conto. Speriamo che continui a crescere serena e gioiosa in una vita piena di affetti che abbiamo smosso attorno a lei". Questi giorni di cronaca dolorosa con tante donne morte per femminicidio lasciano il segno e riaprono un dolore che non passa: "Allora guardiamo la nostra piccola. La nostra forza è lei".

Marilena Chiti