Ospedale sotto stress: "Mancano strutture intermedie esterne"

Mazzetti (Fi) auspica "maggiore interazione tra pubblico e privato"

Ospedale sotto stress: "Mancano strutture intermedie esterne"

Erica Mazzetti,. deputata di Forza Italia, ha fatto un sopralluogo. all’ospedale Santo Stefano foto Attalmi

"Uno dei problemi principali per l’ospedale è la mancanza di quelle strutture intermedie sul territorio, indispensabili per un presidio che è stato concepito per intensità di cura". Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, ne è convinta e torna a ripuntualizzare un tema che ha accompagnato il Santo Stefano fin dalla sua nascita. Troppo piccolo per l’afflusso di utenti che vi si riversa e per il bacino pratese. "E’ stato un errore demolire il Misericordia e Dolce – insiste – lì sarebbe potuto nasce un ospedale di comunità. E invece ancora non siamo a niente". La deputata pratese evidenzia un altro fenomeno che sicuramente non aiuta il normale svolgimento delle prestazioni al pronto soccorso: "Al dipartimento di emergenza, dove il personale medico è risicato - si contano 16 medici a fronte dei 36 previsti sulla carta - arrivano anche persone che hanno problematiche di natura sociale, piuttosto che di natura sanitaria. Casi di disagio sociale che dovrebbero trovare risposte in altre strutture sul territorio". Sul fronte della sicurezza, Mazzetti plaude alla presenza di "un rappresentante delle forze dell’ordine in divisa, nel pronto soccorso, anche se per 12 ore. Le divise sono sempre un deterrente, come le telecamere, fermo restando che ci sono ancora norme assurde per cui chi aggredisce viene solo denunciato. Si sono verificati degli episodi gravi, non è il caso di lanciare allarmi: si deve lavorare per delle migliorie". C’è poi un altro aspetto che la parlamentare ha recepito: "Gli ospedali di Prato e Pistoia sono gli unici ad avere una stanza per i detenuti. Qui arrivano persone anche da Sollicciano: spero che la Regione intervenga per fare in modo che il nosocomio più vicino al carcere fiorentino possa essere dotato di certi spazi". La nota dolente è sempre la stessa: la carenza di personale. "La chiave di volta potrebbe essere una interazione tra pubblico e privato. Soluzione che la Toscana. La carenza del personale deve trovare risposte anche in una concertazione tra sindacati e Ministero per un contratto più idoneo alle mansioni".

Sara Bessi