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Pacchi bomba alle ditte. Prestanti: "Catena d’illegalità. Deve essere spezzata"

Dopo il pacco incendiario e le vicissitudini dell’azienda Acca, il sindaco di Carmignano chiede un intervento dello Stato. E torna a rilanciare l’appello al Console cinese per una visita .

Il sindaco di Carmignano. Edoardo Prestanti

Il sindaco di Carmignano. Edoardo Prestanti

Il pacco incendiario recapitato alla Acca di via Copernico non ha cambiato più di tanto le abitudini di lavoro del distretto artigianale di Bocca di Stella a Seano. Ieri mattina era una giornata normale, con aziende aperte, la spazzatura d’ordinanza sui marciapiedi (compresa quella che verrà ritirata il giorno dopo) e ingombranti abbandonati.

Dal terminal della Acca entrano ed escono i camion. Qualche cinese passa a piedi o in bicicletta. L’azienda di logistica Acca (Warehouse & Logistics è la vecchia insegna) si trova in un immobile che una decina di anni fa era il deposito di un’importante aziendale alimentare, poi ha ospitato un noto corriere e infine è stato rilevato da imprenditori cinesi che hanno creato un polo della logistica per il pronto moda. E l’anno scorso la Acca è stata al centro dei “picchetti“ dei Sudd Cobas perché l’azienda non intendeva stabilizzare i lavoratori pakistani sindacalizzati e alcuni furono anche aggrediti e finirono all’ospedale. La vicenda si è poi risolta con l’assunzione di buona parte dei manifestanti.

Sulla questione interviene il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti: "E’ una catena di illegalità e criminalità che va spezzata. Lo Stato deve intervenire e lo deve fare con un’azione mai vista prima". Per il sindaco è necessaria una manovra incisiva dello Stato. "Qui non si tratta – prosegue Prestanti – di una semplice questione di sicurezza e ordine pubblico: si tratta di qualcosa di molto più grave, una vera e propria scia di fatti delittuosi, dai sindacalisti ai lavoratori picchiati, ai sacchi neri scaricati nella zona industriale, che rende evidente la presenza di una illegalità diffusa nelle attività economiche. Il riferimento allo Stato non è agli organi periferici locali, né alle forze dell’ordine che operano nel territorio pratese, il cui prezioso lavoro è riconosciuto e apprezzato. Qui si tratta del fatto che gli organi centrali dello Stato, i ministeri preposti a contrastare la criminalità, acquisiscano maggiore consapevolezza delle forze da investire per bloccare attività illegali che danneggiano l’economia locale. Abbiamo più volte sollecitato interventi. Sui sacchi neri abbiamo rivolto, con il vice sindaco Federico Migaldi, anche un appello pubblico al console cinese. A queste sollecitazioni devono seguire i fatti, messe in campo, da chi lo può fare, misure e risorse adeguate per contrastare queste attività criminali".

M. Serena Quercioli