REDAZIONE PRATO

Padre Bernardo, che applausi. L’orgoglio di essere pratese. E la "citazione" dalla Genesi

L’abate: "Quando Dio cacciò Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre e li costrinse a coprirsi di pelli per nascondere la loro nudità, indicò a Prato la propria missione: vestire l’umanità...".

L’abate: "Quando Dio cacciò Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre e li costrinse a coprirsi di pelli per nascondere la loro nudità, indicò a Prato la propria missione: vestire l’umanità...".

L’abate: "Quando Dio cacciò Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre e li costrinse a coprirsi di pelli per nascondere la loro nudità, indicò a Prato la propria missione: vestire l’umanità...".

Quando Dio cacciò Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre e li costrinse a coprirsi di pelli per nascondere la loro nudità, indicò a Prato la propria missione storica: vestire l’umanità. Con questa interpretazione di un passo della Genesi padre Bernardo Gianni ha impresso un formidabile impulso all’orgoglio cittadino del numeroso pubblico che è accorso ad ascoltarlo al BesteHub di via Bologna, nell’incontro in cui ha presentato il suo libro La città degli ardenti desideri. Prato non deve abdicare alla propria vocazione manifatturiera, ha rincarato la dose l’abate di San Miniato al Monte, che ha ammesso di considerarsi a volte un pratese "in esilio" a Firenze e di guardare con un moto di sdegno il Lungarno violentato dalla presenza di un’orribile ruota panoramica, che rappresenta il simbolo della resa al turismo di massa della città di Dante e di Michelangelo.

Padre Bernardo ha quindi invitato i pratesi a salire più spesso sulle colline di Filettole, di Spazzavento e della Retaia (che non hanno niente da invidiare a San Miniato, se non la sua basilica), per ammirare lo spettacolo di una città che, se non è più quella delle cento ciminiere ma oggi delle cento etnie, è chiamata dalla propria storia all’obbligo di difendere la propria identità in un mondo che cambia a una velocità vertiginosa. Questo significa coltivare la memoria delle proprie radici, che risalgono al lascito della Sacra Cintola della Madonna in Cattedrale, ma anche rispettare le tradizioni culturali e religiose di tutti coloro che hanno scelto di vivere in riva al Bisenzio. Una città nata longobarda dall’unione del Borgo al Cornio e di Prato, non romana come le consorelle-rivali Firenze e Pistoia, ha concluso padre Bernardo tra gli applausi, che ha saputo salvaguardare la bellezza delle architetture di molte delle proprie fabbriche, come è successo anche nel caso della Beste, sapendo coniugare il lavoro, l’innovazione e lo sviluppo.

Walter Bernardi